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Ultimo weekend d'estate, le 10 migliori gite sul Lago di Como

Balconi naturali, castelli, panchine giganti, crotti, trattorie e vette con una vista mozzafiato

Ultimo fine settimana d'estate all'insegna del beltempo, con giornate di sole e temperature decisamente più fresche ma anche tanto vento. Ecco quindi i nostri suggerimenti, oltre agli eventi che trovate in questa pagina, tra le innumerevoli gite che si possono fare sul lago di Como. Qualche meta per trascorrere ancora all'aperto questo fine settembre. Una guida con tutte le escursioni sul Lario: in montagna, al lido, in spiaggia. E ancora un aperitivo e una cena con vista mozzafiato.

1 . Panchine giganti

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Spuntano un po' ovunque e ovviamente anche il lago di Como non poteva sottrarsi alla moda della Big Bench, ovvero le panchine giganti installate in punti panoramici. Tra le più note sul Lario certamente quella di Bellagio in località Civenna. L'opera, inaugurata sabato 22 maggio, rientra nel Big Bench Community Project (BBCP), ideato dal designer Chris Bangle e da sua moglie Catherine, entrambi cittadini del Comune piemontese di Clevasana, in provincia di Cuneo. Si tratta di un progetto senza scopo di lucro la cui finalità è la promozione del territorio e delle sue peculiarità artigianali in cui le panchine giganti vengono installate. Il concetto alla base dell'idea artistica è quello di proporre un nuovo modo di ammirare il territorio. Il tutto è partito dalle Langhe dove Bangle ha realizzato la prima panchina. Continua.

2 . Eremi e Santurari

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"E con te passare il giorno a visitar musei, monumenti e chiese parlando inglese. E tornare a casa a piedi dandoti del lei". Perfettamenti aderenti al credo battistiano, abbiamo pensato di raccogliere in questa nuova guida i nostri "viaggi sacri". Il meglio delle chiese e dei santuari che abbiamo visitato e fografato per voi in questi mesi trascorsi sul nostro meraviglioso lago di Como. Angoli di rara bellezza da cui si godono panorami mozzafiato soprattutto in primavera. E allora ecco le dieci meraviglie del cielo che proteggono il Lario. Partiamo? Perchè no. Continua.

3 . Torre del Soccorso

Torre del Soccorso, Ossuccio, Tremezzina  (CO)_Foto Roberto Morelli_2019_(C) FAI - Fondo Ambiente Italiano (1)[54896]-3

La  Torre del Soccorso, bene di proprietà del Fai, si erge con la sua massiccia mole quadrangolare in pietra di Moltrasio, ben riconoscibile fra la vegetazione che ricopre il monte Gravona a ridosso dell’Isola Comacina. La costruzione domina il panorama del lago fin dalla sua edificazione, avvenuta fra il XII e il XIII secolo, come parte di un sistema fortificato più ampio, che comprendeva il castello dell’Isola Comacina e le strutture difensive di Sala, Lezzeno e Cavagnola. Nel XII secolo i comaschi, rivali degli abitanti dell’isola a quell’epoca alleati della città di Milano, colpirono a più riprese e resero inservibili le fortificazioni di questa zona. La Torre del Soccorso conobbe quindi per i successivi otto secoli un periodo di profonda decadenza e abbandono, terminato solo nel 1954 per iniziativa di Clemente Bernasconi, già direttore della Soprintendenza ai Monumenti della Lombardia. Continua

4 . Castello San Lorenzo

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A Como dici castello e pensi Baradello. Tuttavia sul Lario ci sono castelli altrettanto interessanti. Ad esempio quelli di Rezzonico e Vezio o del  borgo di Corenno di cui vi abbiamo già raccontato la loro storia. Oppure quello di San Lorenzo a Nesso del quale vi parliamo oggi.  Il castello dà il nome a una delle principali frazioni di Nesso e ne rappresenta una parte importante della storia: demolito e ricostruito più volte nelle battaglie che infuriarono sul lago di Como tra l'XI e il XVI secolo, oggi i suoi resti sono caratterizzati da tre torri edificate nel 1800. Tra gli altri punti di interesse troviamo a contigua chiesa di San Lorenzo, da cui lo stesso castello prende il nome, e un orto privato da cui si può ammirare il castello. Continua

5 . Sasso Martino

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Un altro luogo incantato del lago di Como appena sopra Griante. Il Santuario della Beata Vergine delle Grazie al Monte San Martino è adagiato su un balcone naturale da cui si gode una vista unica del Lario. La chiesetta esisteva già alla fine del XVI secolo ed era stata battezzata San Martino al Monte. Attorno alla metà del XVII secolo ricevette infine l’attuale nome e titolo. Accadde quando una pastorella in cerca d’acqua trovò casualmente la statua della Madonna in una caverna, ora conosciuta come “Buco della Madonna”; la statua lignea, finemente rifinita e probabilmente risalente al tardo Quattrocento, fu portata in paese, ma la leggenda narra che il manufatto fu miracolosamente ritrovato di nuovo sulla montagna. Un secolo prima, la zona era devastata da soldati e mercenari delle nazioni Riformate: conseguentemente, si pensa che molte immagini furono nascoste per evitarne la profanazione. Continua.

6 . I percorsi in trincea

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Le montagne attorno a Como sono luoghi ricchi di paesaggi meravigliosi e storia ma anche il luogo in cui si sono consumate vicende avventurose di soldati ma anche di contrabbandieri e briganti. In questa terra di confine, le montagne a due passi dal centro della città sono state scavate per ospitare trincee, fortini e nascondigli. Le trincee e le postazioni militari realizzate sul Sasso di Cavallasca durante i primi anni del ‘900, per bloccare una possibile invasione nemica passando dalla neutrale Svizzera, non divennero mai teatro di guerra ma rimangono ancora oggi una inestimabile testimonianza del periodo storico della Grande Guerra nel Comasco. Un percorso raccontato, fotografato e descritto da Andrea Burzì, Guida Ambientale Escursionistica. Altri cammini ricchi di fascino e storia li trovate suò suo sito

7 . Rifugio Sev

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Nella zona di Pianezzo, a fianco dei Corni di Canzo, meta abituale degli escursionisti del territorio lariano, è situato il rifugio della Società Escursionisti Valmadreresi; iniziato nel 1957 e terminato nel 1964 grazie al contributo di numerosi soci volontari. La struttura, un’ottima costruzione a due piani che domina un ampio e caratteristico paesaggio, è aperta tutti i sabati e le domeniche, oltre che durante il periodo estivo del mese di agosto e tutti i mercoledì da marzo ad ottobre e ha una disponibilità di 75 posti letto. Posti letto: 75; posti pranzo: 100; posti tavola esterni: 3; posti locale invernale: 1. Nel 1949 tre soci della Sev conquistarono la vetta al Monte Rosa e per la prima volta la società lariana portò il suo vessillo a quota 4500 metri. Dopo quasi 3 anni dalla sua fondazione mancava ancora qualcosa che desse le vere caratteristiche alla società, mancava quel piccolo vessillo, sormontato da corda e piccozza per dare la completa struttura a quell’idea voluta da una grande passione per le vette. Continua.

8 . A Pigra in funivia

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Forse il mezzo più veloce, idrovolanti a parte, per osservare il lago di Como dall'alto. La realizzazione della funivia Argegno-Pigra, ad opera della Ditta Badoni, permette infatti di raggiungere in solo 4 minuti, superando un dislivello di 648 metri, il più bel terrazzo esistente nelle prealpi Comasche. Due cabine da 12 posti si alternano lungo un percorso che ha pendenze notevoli, dal 71% al 95%, e permettono al viaggiatore di godere di un'incomparabile vista sul lago e sui monti circostanti. L'importanza di quest'opera non è certo solo turistica, infatti, essa costituisce ancora oggi un vero e proprio cordone ombelicale fra il paese, Pigra, e la riva del lago dove vi è la possibilità di raggiungere Como o Bellagio tramite i battelli della navigazione del lago di Como. Rimane inoltre la funivia più ripida d'Italia (non tenendo in considerazione la piccola funivia del Santuario del Sacro Monte di Varallo). Continua

9 . Per crotti

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Su queste pagine ci siamo occupati delle osterie sul lago di Como, dei migliori agriturismi del nostro territorio, dei ristoranti immersi nel verde, della cucina tradizionale e di quella etnica, di sushi e pizzerie a domicilio, di locali vegani. Insomma abbiamo provato ad accontentare tutti i palati cercando il meglio per ogni categoria della ristorazione lariana. In questa nuova rubrica, siamo invece ripartiti dalle degustazioni, ovvero provando a raccontarvi la nostra personale esperienza in ogni ristorante che abbiamo provato per voi. Dopo Morris a Erba e Tira Mola e Meseda a Como, San Biagio a Orsenigo, Trattoria del Porto a Careno, siamo andati a trovare uno dei lacali più tipici del Lario, il Crotto Isidoro di Stazzona.  Il crotto è una cavità naturale tipica delle regioni montuose delle Alpi, in particolare delle zone di Como e Lecco a ridosso del lago, della Valchiavenna e del Canton Ticino. All’interno di queste cantine naturali scavate nella roccia soffia il Sorèl, una correnta di aria fresca che proviene dal sottosuolo e che mantiene nell’ambiente temperatura e umidità costanti tutto l’anno. Continua.

10 . Trattoria con vista

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In questa bella stagione i ristoranti del Lago di Como sono sono ancora particolarmente ricercati anche per le loro terrazze all'aperto. Un'occasione incredibile per godere di una vista unica insieme alle prelibatezze culinarie del lago di Como. Anche in questo caso, così come quando abbiamo dedicato un articolo ai locali immersi nel verde, abbiamo scelto sette locali facili raggiungere dopo una bella passeggiata sul Lario. Nessuna pretesa di fare classifiche, solo un suggerimento basato sulla nostra esperienza, sulla loro storia e tradizione e soprattutto sul panorama offerto in tavola dalle terrazze di queste trattorie che si affacciano sul lago più bello del mondo offrendo la migliore cucina della tradizione lariana. Continua.

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