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Lago di Como, la spettacolare vista dal Sasso San Martino

Panorami mozzafiato del Lario

Un altro luogo incantato del lago di Como appena sopra Griante. Il Santuario della Beata Vergine delle Grazie al Monte San Martino è adagiato su un balcone naturale da cui si gode una vista unica del Lario. La chiesetta esisteva già alla fine del XVI secolo ed era stata battezzata San Martino al Monte. Attorno alla metà del XVII secolo ricevette infine l’attuale nome e titolo.

Accadde quando una pastorella in cerca d’acqua trovò casualmente la statua della Madonna in una caverna, ora conosciuta come “Buco della Madonna”; la statua lignea, finemente rifinita e probabilmente risalente al tardo Quattrocento, fu portata in paese, ma la leggenda narra che il manufatto fu miracolosamente ritrovato di nuovo sulla montagna. Un secolo prima, la zona era devastata da soldati e mercenari delle nazioni Riformate: conseguentemente, si pensa che molte immagini furono nascoste per evitarne la profanazione. Il loro successivo ritrovamento portò spesso alla fondazione di santuari dedicati alla Vergine Maria - “baluardo” contro l’eresia - come ad esempio la Madonna del Soccorso a Ossuccio.

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Negli anni Trenta, durante i lavori di ristrutturazione nella casa parrocchiale, i muratori trovarono alcune monete d’oro bizantine; l’evento attesta che il luogo era già una postazione di sorveglianza dell’Impero Romano contro i barbari. Restaurata negli anni Settanta dai griantesi con offerte e prestazioni di lavoro, la piccola chiesa è stata più volte spogliata dai ladri, ma la sua bellezza consiste nel disegno lineare e nei materiali rustici, come anche nella posizione impareggiabile

Come si raggiunge

Da San Martino un sentiero molto ripido e difficoltoso porta a Nava e Pilone, mentre il percorso per La Crocetta è ora impraticabile a causa delle frane. Per l'escursionista che da Cadenabbia o Tremezzo voglia fare delle lunghe passeggiate attraverso prati e boschi, è sufficiente raggiungere le colline retrostanti gli abitati da dove dipartono i sentieri che conducono a San Martino, la chiesetta che pare incollata alla montagna, oppure a Rogaro per poi ridiscendere verso Tremezzo o Cadenabbia.

A metà strada da Griante c’è invece l’antica cappella di San Carlo, restaurata nel 1977 come santuario in memoria dei soldati caduti; due dipinti di Bruno Azimonti (recentemente restaurati dalla figlia Daniela) sono in onore degli Alpini d’Italia. Non lontano dal Santuario gocciola una sorgente dalla parete di roccia, chiamata “il Fontanino degli Occhi” perché i pellegrini ne usavano l’acqua per assicurarsi la salute degli occhi.

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