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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Le 10 meraviglie della Val d'Intelvi, panorami mozzafiato da riscoprire in questa stagione

I luoghi e i percorsi da mettere in agenda, a iniziare dal Balcone d'Italia

La Val d'Intelvi è uno scrigno di bellezza che merita una gita in ogni stagione dell'anno. Ma è forse con l'avvicinarsi dell'inverno che questo magico territorio lariano riesce ad esprimere colori e panorami unici. Lo dimostrano, ad esempio, le bellissime foto dal drone di Valerio Carletto e quelle altrettanto suggestive di Fabrizio Moro. Ecco allora qualche suggerimento per vivere anche in questa stagione tutte le meraviglie di una valle che si affaccia tra il lago di Como e quello di Lugano.

1 . Balcone d'Italia

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Una delle località più belle d'Italia, eletto “Luogo del Cuore” del FAI, rappresenta il fiore all'occhiello della Val d'Intelvi. Nelle giornate terse dalla Sighignola potrete ammirare un panorama spettacolare, soprattutto guardando ad ovest, dove la vista spazia dal vicino Ceresio fino alle Alpi. La cima più alta visibile è quella del Monte Rosa, ma si intravede anche il Cervino. Qui è presente l’unico impianto sciistico della Valle Intelvi e della provincia di Como, nato negli anni ’70, seppure fermo da qualche anno. Meta di molti appassionati di mountain bike, parapendio, trekking e motociclismo, la Sighignola è raggiunta quotidianamente da decine di persone che arrivano fin qui per godere della bellezza del panorama offerto da essa e per rilassarsi, grazie alla calma e alla tranquillità che si respira in questo luogo. Continua.

2 . San Zeno

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Spettacolare punto panoramico della Val d'Intelvi, la chiesa di San Zeno è situata a ovest di Schignano. Edificata in periodo ottoniano, è il santuario più antico della valle. Fu costruita dai maestri comacini, che vennero colpiti da una tempesta nei pressi di Bellagio dopo essere tornati dalla costruzione della chiesa di San Zenone a Verona. In passato la faccia era dipinta di rossa ed era custodita dai monaci eremiti. Dal XV secolo fu abbellita con stucchi, statue e quadri dedicati a San Rocco, San Bernardo e alla Santa Vergine Immacolata. Continua.

3 . Bolla del Monte Crocione

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All'improvviso, dopo un'altra curva in salita, sembra di sbucare in una foto d'altri tempi, in una bolla di mondo non consumata dalla frenesia del progresso. Eppure, negli anni '80, quella del Monte Crocione, in Val d'Intelvi, era una delle mete sciistiche più amate dai comaschi insieme alla Sighignola. Di quel tempo, segno di una stagione a colori che abbiamo quasi dimenticato, oggi rimangono solo i resti delle strutture del vecchio impianto di risalita. La vita ora è scandita dal silenzioso lavoro di una vecchia fattoria dove si allevano capre e galline, dall'abbaiare di una cane pastore, che abbaia al nostro arrivo più per dovere che per necessità. Continua.

4 . Foliage

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Dici foliage e subito pensi ai colori del New England, ai quei viaggi lontani per ammirare la bellezza delle tinte d'autunno nel loro massimo splendore. Eppure, come dimostrano le spettacolari riprese aeree di Valerio Carletto, che anche quest'anno ha immortalato i meravigliosi colori di questa stagione,  lo stupore ci prende per mano anche a pochi passi da casa. E lo fa in quella Val d'Intelvi dove il fotografo e specialista di riprese col drone ha colto ancora una volta la magia del nostro territorio.  Scatti magici, come ad esempio quello in apertura dell'articolo, che ci offrono un paesaggio mozzafiato che ha ben poco da invidiare alle mete più ambite di questa stagione. Ecco quindi la Val d'Intelvi rivelarsi dall'alto: con le sue strade tutte curve che si snodano come serpenti nella foresta lariana, con le su luce e il suo vestito d'autunno. Continua.

5 . Erbonne

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Maurizio Moro, fotografo del Lago di Como e esperto escursionista, amante di panorami e paesaggi mozzafiato, ci ha consigliato una camminata della durata di circa 45 minuti, adatta a tutti e la cui meta è un paesino d'altri tempi dove il tempo sembra essersi fermato: Erbonne. Una camminata che, tempo permettendo, va bene per tutte le stagioni. Arrivare al borgo di Erbonne è facile: da Argegno e appena dopo il curvone si svolta a sinistra per la Val d’Intelvi. Raggiunto San Fedele d’Intelvi e passata la piazza, dopo un rettilineo di circa 200 metri si gira per Casasco ed Erbonne. Arrivati a Casasco, si prosegue dritto, passando in mezzo al paese (attenzione la strada è stretta). Continua

6 . Pian D'Alpe

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La Val d'Intelvi è un luogo che non finisce di regalare magnifiche occasioni per chi desidera camminare nella natura alla ricerca di panorami mozzafiato. Nelle scorse settimane vi abbiamo portato a San Zeno, poi a Orimento e infine a Erbonne. Da questo magico borgo (foto sotto) siamo ripartiti per raggiungere Pian d'Alpe, un'altra vetta dalla quale il lago di Como si mostra da un'insolita angolatura che mette in fila l'isola Comacina, punta del Balbianello e Bellagio. Una vista meravigliosa che si manifesta dopo una facile camminata in lieve salita attraverso il sentiero indicato all'interno dell'agglomerato di Erbonne. In poco meno di un'ora si arriva a circa 1000 metri di altitudine, dove Pian d'Alpe offre la sua prospettiva unica sul Lario. Continua.

7 . Orimento

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Ci siamo spinti ancora più alto, là dove il Monte Crocione tocca il cielo, a due passi dalla Svizzera e dal suo Monte Genesoso. Dalla "bolla", dove un tempo partiva lo skilift, siamo saliti fino al suo arrivo, dove si distende un magnifico lembo di terra a circa 1300 metri d'altezza. Un luogo ideale da dove partire per diverse escursioni alla portata di tutti. Un paesaggio di una bellezza incredibile anche in inverno, la stagione bianca dopo i colori del foliage meravigliosi in autunno. Con la neve caduta, ma non ancora sufficiente a rendere impraticabili i percorsi, da questa zona della Val d'Intelvi si può godere di una vista a 360°: da cui oltre alla cornice alpina si possono ammirare sia il lago di Como sia quello di Lugano. Continua.

8 . Come un presepe

Maurizio Moro

La Val d'Intelvi regala sempre scorci meravigliosi. In tutte le stagioni riesce a mostrarsi nel suo splendore con un cambio d'abito e di colori che lascia a bocca aperta. Se poi le foto sono scattate da Maurizio Moro, che ha scelto di vivere proprio lì, allora ecco che una foto diventa davvero magica. In questi giorni abbiamo parlato molto dei mercatini di Natale di Como e in tutta la Lombardia. Sono parte della nostra tradizione e non c'è nulla di male nel volersi immergere nell'atmosfera natalizia tra bancarelle e casette di legno per le vie delle strade del centro. Per chi ama la natura e preferisce un'interpretazione più spirituale del Natale, la Valle Intelvi offre una sorta di Presepe naturale. Continua

9 . Ramponio Verna

ramponio verna

Il comune è nato nel 2017 in seguito alla fusione dei comuni di Pellio, Lanzo e appunto Ramponio formando il nuovo comune di Alta Valle Intelvi.Il piccolo borgo conta 491 abitanti e si trova 667 metri di altitudine. Popolato fin dai tempi dell’antica Roma, è stato poi feudo di diverse famiglie latifondiste del posto, come i Rusca, i Marliani e i Riva Andreotti. Il paese ha ricevuto la croce di guerra al valor militare per i sacrifici dei suoi abitanti e per l’attività nella lotta partigiana nel corso del secondo conflitto mondiale.  Il ritrovamento, negli anni '50, di resti di capanne e ceramiche databili all'età del ferro, così come un sasso dotato di coppelle riportato alla luce sul monte Caslè nel 1883 lasciano intuire presenze umane nella zona fin dalla preistoria. Più nel dettaglio, nel X secolo a.C il Caslè avrebbe ospitato un castelliere di circa un ettaro e mezzo, delimitato da un muro alto 3 metri e profondo da mezzo metro in più a mezzo metro in meno a quest'ultima misura. In questo contesto, ancora oggi, alcune mappe del XIX secolo segnano la vetta del monte col toponimo Pizzo di rovina, mentre una località sita più a valle rispetto al Caslè porta ancor'oggi il nome di Sott Castell. Già infeudato dal Monastero di Sant'Ambrogio in Milano, nel XII secolo il territorio di Ramponio e di Verna finì sotto il governo della città di Como e seguì le vicende del resto della Valle Intelvi.

10 . Chiesa San Giorgio Pellio

chiesa san Giorgio

La Chiesa di S. Giorgio è situata nella parte alta del paese, sul luogo di un'antica fortificazione, ed è preceduta da un campanile d'ingresso rientrante nella tipologia del Westwerk, che al piano terra costituisce l'atrio della chiesa, a pianta rettangolare. La chiesa è a navata unica, con cappelle laterali a pianta rettangolare, e termina con un abside trilobato. L'edificio è in muratura, prevalentemente intonacata e dipinta, e lasciata faccia a vista solo nella parte inferiore del campanile, che costituisce la facciata della chiesa, e in un settore del lato sud. Una porzione del prospetto sud, appena dopo il corpo di fabbrica che contiene le cappelle, presenta una serie di stratificazioni, con diversi tipi di muratura, più o meno regolari, una monofora chiusa ed una cornice in archetti come coronamento. Nella parte bassa del corpo di fabbrica situato tra questo e l'abside si nota invece, dove l'intonaco si è distaccato, una muratura irregolare in conci di pietra non squadrati.

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