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Scandalo Ticosa, Fanetti: "Situazione surreale: gara da rifare e un anno perso"

Dal Comune: "Avviato il procedimento di annullamento della procedura di gara"

La bomba Ticosa torna ad esplodere in città. Come abbiamo anticipato oggi, è tutto da rifare. Sulla questione interviene Stefano Fanetti, capogruppo del Partito Democratico in Comune a Como: “Ormai a Como pare di stare in un episodio di “Ai confini della realtà” dopo che abbiamo potuto apprendere che il bando per la bonifica dell’ex area della Ticosa è tutto da rifare. Nel corso degli ultimi due anni sono state fatte conferenze stampa trionfali, sono stati presentati roboanti “masterplan” ma in realtà il piano di recupero della Ticosa da parte dell’amministrazione comunale era “bacato” fin dal primo momento. Siamo nuovamente a zero e, contrariamente a quanto sostenuto pubblicamente dall’assessore Galli, non sarà possibile passare l’incarico alle altre aziende in graduatoria. Landriscina & Co hanno fatto perdere alla città almeno un anno, promettendo tutto ma lasciandoci con un pugno di niente.

"A questo punto - aggiunge Fanetti - esigiamo chiarezza: perché sono stati commessi errori così gravi? Perchè non sono stati corretti per tempo? Di chi è la responsabilità? Sindaco e assessore rispondano subito. Oggi i comaschi hanno ancora più chiara l’incompetenza della giunta in grado solo di tergiversare su questa e su altre questioni chiave come la piscina di Muggiò. Ora la misura è colma: nel 2019 il Comune prometteva di restituire l’area dell’ex Ticosa ai cittadini. Si sono presi gioco di una città intera per tutto questo tempo”. 

La nota ufficiale del Comune

Ieri è stata inviata a tutti i concorrenti collocati nella graduatoria della gara relativa all’affidamento dei lavori di bonifica dell’area ex Ticosa una comunicazione di avvio del procedimento di annullamento della procedura di gara, al fine di consentire ai concorrenti di presentare eventuali osservazioni e/o interessi contrari alla revoca degli atti. Il procedimento verrà concluso entro 30 giorni dalla comunicazione di avvio e l’esito sarà pubblicato all’albo pretorio.

L’avvio del procedimento si è reso necessario in quanto, in sede di esame dei requisiti posseduti dai partecipanti seguenti in graduatoria, sono emersi dei vizi nella documentazione della gara bandita alla fine di febbraio 2020. I vizi sono di carattere sia formale (mancata pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di modifiche essenziali ai documenti di gara intervenute nel corso della procedura) sia sostanziale (erronea configurazione dei requisiti di legge previsti per lo smaltimento di rifiuti speciali).

Per poter procedere all’annullamento d’ufficio, tuttavia, non è sufficiente che vi siano dei vizi, ma è necessario che vi sia anche un interesse pubblico specifico e concreto, che nella fattispecie è rappresentato dall' interesse dell’Amministrazione ad affidare i lavori di bonifica a un operatore in possesso dei necessari requisiti di legge e a fare ciò nel più breve tempo possibile. Per questo motivo, nella comunicazione di avvio è stato precisato che l’annullamento è finalizzato e propedeutico alla riedizione della gara.

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