In viaggio con Strade Blu Live: concerto e degustazione
Questa nuova rassegna live, ideata e condotta da Maurizio Pratelli, traendo ispirazione dal celebre romanzo di Wlliam Least Heat-Moon, si basa ancora sull’idea di offrire storie di musicisti e vignaioli. Partendo dall’idea di raccogliere e condividere racconti. In quest’epoca in cui tutto è sempre più immateriale e troppo veloce, con Strade Blu Live si è voluto creare un momento assolutamente fisico per ritrovare il piacere di stare insieme attraverso forme d’arte accomunate dalla passione per i sentieri secondari. In un cerchio di vita e mestieri, di vino e canzoni, di polvere e curve, di pagine e parole senza trucco.
Dopo la tappa dedicata alla Liguria e a Dolceacqua, il sesto appuntamento di Strade Blu Live, giovedì 21 marzo, si muove in questa occasione tra il Piemonte e il Veneto. Ospiti saranno infatti un musicista, Stefano Marelli, che non nasconde già dal nome del suo progetto i suoi trascorsi in vigna nel tortonese: Solfiti e altri additivi. Una storia perfettamente aderente allo spirito della rassegna che ospita anche un vignaiolo con una grande storia di vita e vino del veronese: Cristiano Saletti. La serata sarà introdotta da Maurizio Pratelli. Per informazioni e prenotazioni 031.507128.
Solfiti e altri additivi
Dai Finisterre all’album solista Facile O Felice, il cantautore Stefano Marelli ha sete di musica e torna con un nuovo progetto: Solfiti. Ma qui la ‘chimica’ è puramente musicale e sul palco del Concorso Canoro di Arenzano nel 2021, Solfiti si impone nella categoria Autori con l’inedito “Birra Piccola, un brano che gioca con i luoghi comuni, sviscera ironia, è scanzonata e leggera, figlia sì di ricordi ma senza un velo di malinconia.
“Scrivere una canzone - racconta Marelli - mi dà l'occasione per viaggiare nel tempo e nello spazio, incontrare gli altri me e le loro vite differenti. Un multiverso emotivo ed esperienziale. D'improvviso ho 18 anni, sono fresco di patente, ho tutta la vita davanti e un amore nuovo da passare a prendere sotto casa. Forse siamo negli anni '60, non c'è una collocazione temporale riconoscibile. C’è solo voglia di rivivere quegli amori estivi. Passa del tempo: la relazione prosegue, cominciano le fatiche. Riusciremo a rilanciare? O sarà un'altra storia da archiviare?”.
Le frasi fatte (e disfatte) incorniciano la canzone, sono il principio e la sua chiusura. Chitarre di ascendenza dream pop, drumming nitido ed essenziale, synth anni ’80 sorreggono la struttura sonora di “Birra Piccola”, con la voce di Solfiti che raddoppia e talora si moltiplica nei cori. Le scelte timbriche e di arrangiamento vogliono evocare tepore, impalpabilità, ozio, lentezza e nostalgia. Una “comfort zone” al cui interno niente può ferirci davvero.
Solfiti e altri additivi
Stefano Marelli - voce, chitarre, musiche e testi
Agostino Macor - Fender Rhodes, synth analogici, paesaggi sonori
Marco Topini - basso, contrabbasso elettrico, chitarre eretiche
Terre di Pietra
Terre di Pietra nasce dalla volontà di Laura che nel 2005, a 25 anni, produce il suo primo vino, aiutata dal marito, Cristiano, e dal suocero, che le lascia un garage per le prime vinificazioni, a Torbe di Negrar. Nel 2010 inizia la costruzione della cantina a Marcellise, da cui esce il primo vino a fermentazione spontanea nel 2011. L’approccio ad una viticoltura il più possibile naturale viene per tradizione e cultura propria, per cui fin dall’inizio non vengono usati prodotti di sintesi.
I vigneti si trovano in due diverse zone: a Marcellise, nella zona nuova della Valpolicella, ad est di Verona, in una collina sui 250 metri s.l.m., dove ha sede anche la cantina. E a Torbe di Negrar, nella zona classica della Valpolicella, a nord di Verona, in collina alta, tra i 450 ed i 600 metri s.l.m.. I vitigni piantati sono chiaramente Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara con qualche filare di Croatina, un po’ di Garganega e Marselan: esperimento curioso ed insolito, vitigno francese frutto di un incrocio tra Grenache e Cabernet Sauvignon.
Dall’annata 2013 tutti i vini sono a fermentazione spontanea e non vengono usati correttivi chimici se non l’uso della solforosa e le filtrazioni.
Il percorso iniziato con Laura prosegue in modo coraggioso e caparbio dal marito Cristiano Saletti, aiutato dalle sue due figlie, Anna e Alice, dopo la prematura scomparsa di Laura nel 2017. Cristiano si sta mettendo sempre più al gioco con la produzione di un vino completamente naturale, togliendo man mano solforosa e filtrando sempre meno i vini, pur mantenendo un buono standard qualitativo, per vini fini ed eleganti, che hanno un gran cuore, perchè di pietra hanno solo il nome.