rotate-mobile
Cronaca Erba

Strage di Erba, nulla di fatto: nuova udienza il 16 aprile

L'udienza alla corte d'appello di Brescia: la diretta dal tribunale

Strage di Erba, processo per l'ammissibilità della revisione. Alle 15.35 circa la Corte decide di rimandare l'udienza al 16 aprile prossimo, dove verrà ascoltata la difesa che esporrà le "nuove prove". Ma la giornata è stata lunga e intensa e non priva di sorprese. Oggi, 1° marzo, a parlare sono stati gli avvocati delle parti civili, l'avvocato generale e il procuratore. Tutti hanno ribadito, con variegati esempi e approfondimenti, le prove che hanno portato alla condanna di Olindo Romano e Rosa Bazzi, ma poi (anche a causa dell'orario) la Corte ha deciso di interrompere l'udienza e rimandare l'esposizione della difesa al 16 aprile. 

Cronologia dell'udienza

Tanta gente, giornalisti e curiosi oggi 1° marzo 2024 presso la Corte d'Appello di Brescia che si dovrà pronunciare in merito alla possibilità di revisione di uno dei processi mediatici più controversi d'Italia. Parliamo del caso di cronaca nera conosciuto come la strage di Erba dove sono stati condannati in via definitiva Olindo Romano e Rosa Bazzi. La prima notizia è che Rosa Bazzi e Olindo Romano hanno chiesto di non essere ripresi.

L'udienza si è aperta intorno alle 9.40. Parla per primo l'avvocato generale Domenico Chiaro, che chiarisce che le prove non sono solo 3, come spesso si tende a sottolineare. Chiaro passa poi a analizzare le indagini svolte e sottolinea che non furono mai fatte pressione nei confronti dei coniugi di Erba. Ribadisce anche con fermezza che la testimonianza di Frigerio, l'unico sopravvissuto alla strage, non fu manipolata e che l'uomo parlò subito nei termini poi emersi nei vari processi: "Lo definì di colore olivastro, certamente: è un uomo che usciva da una stanza piena di fumo". 

Aggiornamento 11.50 ha finito di parlare il procuratore generale di Brescia che ha argomentato tutte le nuove prove che presumibilmente la difesa porterà nella seconda parte dell'udienza. Per esempio, a proposito delle vie di fuga, viene mostrata la foto del terrazzino da cui, secondo la difesa, gli autori della strage sarebbero passati. Il procuratore sostiene che la pianta sul balconcino è in perfetto stato e che nulla può far pensare a un passaggio di persone, specie in fuga, da quella parte. Conclude dicendo che è stata "una vergogna" tirare in ballo la famiglia Castagna tra le varie teorie uscite negli anni. 

Aggiornamento ore 13  Dopo la pausa ha preso la parola l'avvocato delle parti civili Adamo De Rinaldi. "Non ci siamo fermati solo alla lettura dell'istanza di revisione, ma abbiamo preso una a una tutte le note degli allegati, ovvero la presentazione scientifica della teoria della difesa. Ci siamo fatti aiutare da un medico esperto della ricerca clinica. Abbiamo scoperto, senza aggiungere nulla di nostro, che non solo quello che viene presentato non è una nuova metodologia (per analizzare le prove) o tecnologia". 

 Aggiornamento 13.50 Parla Massimo Campa, l'avvocato della famiglia Castagna che si è costituita parte civile. "La verità Pietro e Beppe Castagna l'hanno nel cuore. Olindo Romano e Rosa Bazzi sono colpevoli. Hanno preso il dolore e usato, oggi si deve porre fine a questa vergogna". L'avvocato per fare un esempio parla dei consumi energetici che quel giorno furono identici a quelli della settimana mentre Raffaella era al lavoro. "L'alternativa, dice con ironia, è quella di pensare che una banda di pazzi tunisini si sia messa a guardare "Uomini e donne" sul divano, in attesa". In merito a Raffaella Castagna l'avvocato la descrive come una donna "terrorizzata" dai vicini che addirittura durante una festa per il suo compleanno avevano lanciato un vaso sul suo balcone. 

Il giorno di Rosa e Olindo, l'udienza 

Il giorno di Rosa e Olindo-2

Dopo vari rifiuti e quasi 18 anni di carcere la Corte d'Appello di Brescia ha emesso un decreto di citazione nei confronti di Olindo Romano e Rosa Bazzi per la prima udienza per decidere se avviare o meno il processo di revisione del caso, accogliendo l'istanza del sostituto procuratore generale Cuno Tarfusser e della squadra di legali guidato da Fabio Schembri, secondo i quali esistono nuovi elementi da valutare, che potrebbero portare alla revisione della condanna all'ergastolo per Rosa e Olindo. E che esporranno le loro prove tra qualche settimana, sempre davanti alla Corte d'Appello di Brescia. 



 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Strage di Erba, nulla di fatto: nuova udienza il 16 aprile

QuiComo è in caricamento