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Cronaca

Malpensa, in valigia con 7 chili di "cocaina da bere": era destinata ai boschi della droga

Arrestate due persone

La guardia di finanza di Varese ha arrestato due persone e sequestrato 7 chili di cocaina liquida. Questa la conclusione di un'indagine sul traffico internazionale di stupefacenti provenienti dal Sud America. L'uomo, un italiano, arrivava da Montevideo (Uruguay) e aveva nascosto la droga in dei contenitori di bevande con l'etichetta che indicava olio di cocco e sciroppo di agave. Le indagini hanno poi portato al collegamento con un ecuadoregno già ricercato in tutta Europa. Con lo studio dei tabuati telefonici, pedinamenti e anche l’utilizzo dei cani antidroga, sono state successivamente portate a galla le comunicazioni che avvenivano tramite applicazioni criptate: è stato quindi eseguito un altro arresto cautelare nei confronti di un terzo uomo di Milano.
Quest’ultimo era il “referente”, ovvero da persona di riferimento in territorio nazionale per l’organizzazione criminale.

Cosa è la cocaina liquida 

Per i narcotrafficanti, trasformare la “polvere bianca” in cocaina liquida è un processo semplice, perché questa droga è altamente solubile e può essere miscelata con altri composti. In forma liquida, è possibile nasconderla in vari prodotti, come bottiglie di liquore o vino.

Le proprietà radiologiche della cocaina liquida sono diverse da quelle della polvere ingerita dai “corrieri ovulatori”: diventa più difficile da rilevare e quando la cocaina liquida raggiunge la sua destinazione finale, il composto può tornare al suo stato originale filtrandolo per recuperare circa il 90 per cento del prodotto.

La quantità ritrovata, ritrasformata in polvere, avrebbe prodotto almeno 7000 dosi che sarebbero state distribuite che nei boschi della droga. 

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