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Cronaca Cantù

Non accettano la separazione: esplode la violenza. Due arresti e due denunce nel Comasco

Applicato il così detto Codice Rosso: le vicende

Dopo la tragedia di ieri 5 maggio a Inverigo, i carabinieri di Cantù al comando del capitano Christian Tapparo, continuano incessantemente il loro impegno nella lotta alla violenza verso le donne e i minori.
Con l’impiego del personale femminile in servizio, hanno avviato un’attenta prevenzione, sensibilizzazione e repressione dei reati che riguardano in particolare gli atti persecutori, i maltrattamenti in famiglia e le violenze in genere su donne e minori. Due gli uomini arrestati e altrettanto quelli denunciati nel Comasco.

Uomini che non accettano la separazione: violenze e maltrattamenti in famiglia 

A Cantù è stato arrestato un 57enne con precedenti di polizia. L'uomo, al termine dell’ennesima lite avvenuta in pieno giorno, ha aggredito verbalmente e fisicamente una donna con cui in passato aveva avuto una relazione extraconiugale. Il 57enne non voleva accettare la conclusione della storia con la sua amante e aveva cominciato a minacciarla e molestarla creando in lei un grande stato di ansia. 

A Turate i carabinieri hanno arrestato un 49enne per atti persecutori e sequestro di persona aggravato, violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia: tutti reati commessi verso la ex moglie e i loro figli. 

I carabinieri di Cermenate hanno denunciato in stato di libertà per maltrattamenti in famiglia, un 35enne pregiudicato che si sarebbe reso responsabile di continue aggressioni verbali con ingiurie, minacce e percosse nei confronti dei genitori. Questa escalation di violenza avveniva sempre quando l'uomo era sotto effetto di alcol e droghe pesanti. 

Infine a Mariano Comense, i carabinieri hanno denunciato in stato di libertà un 50enne di origini straniere, pregiudicato e sottoposto ad una misura di restrizione che si sarebbe reso responsabile di minacce e percosse nei confronti della ex moglie e della figlia.

Codice rosso

In tutti i casi si è proceduto all’applicazione della legge chiamata codice rosso o del revenge porn, che garantisce maggiore tutela alle vittime di violenza sessuale, atti persecutori, maltrattamenti, diffusione non autorizzata di immagini sessualmente compromettenti e deformazioni dell’aspetto della persona tramite lesioni permanenti al viso.

Con questa legge, a seguito di denuncia, la polizia giudiziaria deve attivarsi immediatamente, con l’obbiettivo specifico di garantire l’immediata instaurazione del procedimento e di eventuali provvedimenti protettivi o di non avvicinamento alla vittima.

Alcuni consigli anti-stalking:

- Informarsi sull'argomento e adottare dei comportamenti tesi a scoraggiare, fin dall'inizio, lo stalker; cercare di non reagire agli atti persecutori con paura, rabbia o minacce, in quanto si potrebbe rafforzare la motivazione del molestatore;
- Non sottovalutare il rischio ed essere prudente: ad esempio, registrare le chiamate, fuori casa non fermarsi in luoghi isolati o appartati, non seguire sempre gli stessi itinerari;
- Tenere un diario per riportare e poter ricordare gli eventi più importanti che potrebbero risultare utili in caso di denuncia;
- Raccogliere “prove” sullo stalking di cui si è vittima: conservare eventuali lettere, sms o email a contenuto offensivo o intimidatorio;
- Tenere sempre a portata di mano un cellulare per chiamare in caso di emergenza un numero di pronto intervento.

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