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Cronaca

Attentato Bruxelles, perquisizioni anche a Como: nel mirino alcuni possibili estremisti jihadisti

In queste ore ispezioni all'indirizzo di 18 soggetti nord africani, in varie province

Dopo l'attentato a Bruxelles dello scorso 16 ottobre ad opera del tunisino Lassoued Abdessalem, perquisizioni a tappeto in queste ore all'indirizzo di 18 soggetti di origine nord africana, in varie province, tra cui anche Como. È il personale del ROS dei carabinieri e della DIGOS della Questura di Bologna  che - con il supporto del raggruppamento operativo speciale di Roma e della direzione centrale della polizia di Prevenzione - sta procedendo all’esecuzione del decreto di perquisizione. I controlli interessano oltre Como anche le province di Brescia, Fermo, Ferrara, Lecco, Macerata, Teramo, Palermo, Perugia, Roma, Torino, Trento e Udine. 

I destinatari dei provvedimenti sarebbero appartenenti alla cerchia di relazioni virtuali (social) dell'attentatore, e i loro profili sarebbero caratterizzati da contenuti tipici degli ambienti dell’estremismo di matrice jihadista.

Le forze dell'ordine impegnate nell’operazione hanno fatto sapere che sono già stati individuati altri cittadini stranieri nei cui confronti si è deciso di portare avanti l’iter per l’allontanamento dal territorio nazionale, tramite espulsione. Si stanno valutando le posizioni dei 18 soggetti sottoposti in queste ore a perquisizione per verificare la regolarità della loro permanenza sul territorio nazionale.

L'attentato a Bruxelles

Un uomo armato di kalashnikov ha aperto il fuoco poco dopo le 19 di lunedì 16 ottobre nel centro di Bruxelles, in boulevard d'Ypres. Ha ucciso due persone e ne ha ferita una. Le vittime sono cittadini svedesi: indossavano la maglia della nazionale di calcio del loro Paese, erano tifosi che dovevano assistere alla partita di calcio Belgio-Svezia in programma la sera, e che è stata prima sospesa e poi definitivamente annullata.

Il probabile motivo dell'attentato a Bruxelles

Come spiega Today, il motivo dell'attentato potrebbe essere la vendetta, dopo che diverse volte in Svezia sono state bruciate e calpestate copie del Corano, da parte di militanti anti islamici. Il Paese ha autorizzato diverse manifestazioni i cui organizzatori volevano che il libro sacro musulmano fosse vietato nella nazione, il che ha scatenato le proteste del mondo islamico. Dopo quelle manifestazioni a Baghdad è stata assaltata l'ambasciata di Svezia. L'ufficio del pubblico ministero ha fatto sapere che il probabile motivo dell'attacco era proprio la nazionalità svedese delle vittime. Ad aumentare la tensione a livello globale la sanguinosa guerra in corso a Gaza. La procura ha detto che per ora non ci sono prove di suoi legami con il conflitto tra Israele e Hamas in Palestina.

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