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Cronaca

Gaffuri: "Tangenziale, ecco i numeri del disastro. Via il pedaggio da Albate a Villa Guardia"

Tra i tanti big comaschi presenti a Roma oggi per l'incontro-flash con il ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio - dieci minuti la sua presenza, ne diamo conto qui - lui era probabilmente quello più "esposto" sul tema della Tangenziale di...

Tra i tanti big comaschi presenti a Roma oggi per l'incontro-flash con il ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio - dieci minuti la sua presenza, ne diamo conto qui - lui era probabilmente quello più "esposto" sul tema della Tangenziale di Como. Questo perché Alberto Gaffuri, sindaco di Albese con Cassano, è stato e almeno formalmente è ancora il vero animatore del Comitato No Pedaggio che ha animato la protesta per la serie di salati balzelli che gravano (al netto degli sconti proposti da Pedemontana) sull'opera-moncherino. Dall'incontro di oggi non è emerso nulla di particolarmente incisivo né conclusivo, ma Gaffuri prova a vedere comunque il bicchiere mezzo pieno. O almeno, non proprio vuoto. Partendo, peraltro, dai drammatici dati ufficiali sul deserto che oggi è nei fatti la mezza Tangenziale comasca.

tangenziale-7sett15-1"Nell'ultima settimana prima dell'introduzione del pedaggio - spiega Alberto Gaffuri - i transiti medi rilevati lungo il moncherino erano oltre 14mila. L'attuale volume, invece, è di 7.800, poco più della metà. Nello studio del traffico alla base del Piano finanziario del 2009 il valore atteso era di 25mila. Oggi siamo a meno di un terzo. Questo, non altro, spiega quale sia l'attuale la reale distanza tra il piano di rientro a suo tempo prospettato e la realtà. Il resto è caciara politica, che nulla ha a che vedere con Como e i comaschi". Insomma, numeri che così com'è sembrano davvero condannare alla marginalità, se non all'inutilità vera e propria, l'infrastruttura costata quasi 300 milioni e nemmeno completata per due terzi.

"Ma non è finita - rimarca il sindaco di Albese - Oltre il 55% dei transiti rilevati è occasionale. Ciò significa che i lavoratori pendolari, i primi che avrebbero dovuto trarre beneficio dal moncherino Albate-Villa Guardia, non la utilizzano o comunque non lo fanno nella misura in cui ci si sarebbe aspettati. Dunque c'è un'unica considerazione da fare: se il transito est-ovest diventasse gratuito come chiesto da 40 consigli comunali e oltre 12mila persone che hanno firmato la nostra petizione, o quantomeno si avvicinasse alla gratuità, se non altro l'investimento fatto – e non reversibile – avrebbe almeno un'utilità per il territorio". delrio-grazianoLa strada per raggiungere l'obiettivo, però, finora è stata frustrata sia da Milano, sia - oggi ne è la testimonianza - da Roma. Ma in vista della visita del ministro Delrio al governatore lombardo annunciata tra un mese circa a Milano, Gaffuri rilancia almeno un'ipotesi di studio.

"Fino a oggi - spiega - nessuno ha mai preso in considerazione l'ipotesi di gestione avanzata dai Comuni lo scorso agosto che contempla la gratuità del transito Albate-Villa Guardia e il pagamento dei soli raccordi con l'A9, quantomeno fino alla realizzazione del secondo lotto. Oggi il ministro ha chiesto e ottenuto dal concessionario l'impegno a valutarlo. I numeri, successivamente, diranno se è applicabile oppure no. Di sicuro, le tariffe attuali non consentono comunque di rientrare dell'investimento fatto nei tempi stabiliti. Di conseguenza, perché non provare, invece di dire no a questa proposta a prescindere?".

Maroni-ponte-generazionaleSe davvero ministero e Regione prenderanno in esame questa proposta si capirà dunque entro fine inverno. Ma, nel frattempo, c'è anche la seconda battaglia da portare avanti: quella per il secondo lotto rimasto sulla carta e addirittura, per un voto del consiglio regionale del 2014, ora sparito persino dai documenti urbanistici della stessa Regione e di conseguenza da quelle del Comune di Como.

"Ma senza il secondo lotto - conclude Gaffuri - il moncherino tra Albate e Villa Guardia è e rimarrà un'opera incompiuta, che non risolve il problema della mobilità tra Bergamo e Varese in transito da Como. L'obiettivo è che il progetto frettolosamente accantonato da Regione Lombardia sia ripreso in mano, approfondito nei costi e, perché no, rimesso nell'agenda politica del territorio. Il ministro si è detto pronto a incontrare gli enti locali e la Regione Lombardia nel prossimo mese. Un primo passo, che però fino a ieri pareva cancellato per sempre".

Tra 30-40 giorni si capirà se il passettino verbale di queste ore sarà appoggiato sul nulla oppure no.

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