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Ticinesi in divieto di sosta: mandati a casa a piedi a prendere i soldi per pagare la multa

Multati a Ponte Chiasso, sono dovuti tornare in Svizzera senza macchina

Continua la lotta del Comune di Como contro gli svizzeri che non pagano le multe. La linea dell'amministrazione del sindaco Alessandro Rapinese è quella della "tolleranza zero". Se un'auto ticinese viene sorpresa in divieto di sosta viene sanzionata e quando il proprietario torna alla macchina è tenuto a pagare subito la contravvenzione, altrimenti non può prendere il veicolo.

Ma cosa succede se per caso un cittadino svizzero non ha i soldi o il bancomat (la sanzione può essere oblata con denaro contante o con pos)? Semplice, viene rimandato in Svizzera a piedi a prendere i soldi. Il vigile che multa a Ponte Chiasso non chiude mezzo occhio. E' già successo due volte negli ultimi due giorni. Il caso è sempre il medesimo: un'auto con targa ticinese parcheggiata sulla corsia dei bus poche decine di metri prima del confine, giusto il tempo di andare al bar o recarsi in un altro negozio. Il conducente una volta tornato alla macchina trova la multa e il pubblico ufficiale lì ad attenderlo. "Non ho i soldi per pagare, vado a prenderli". "Va bene, ma ci va a piedi". Ed eccoli i ticinesi messi alle strette: camminano fino alla dogana e tornano in Svizzera. I più fortunati vanno a casa a piedi, se abitano a Chiasso, e in pochi minuti sono di ritorno. Per gli altri le cose si complicano e devono chiamare un amico o un parente che gli porti il portafoglio, altrimenti la macchina viene rimossa.

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