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La preside Porro: "Siamo pronti, la scuola non è un luogo di contagio"

Elementari e medie in via Brambilla a Como: seduti al banco con la mascherina al mento

Vedere le porte delle scuole nuovamente aperte fa bene al cuore. Il ritorno in classe, nonostante tutto, potrebbe rivelarsi il migliore antidoto a questa maledetta stagione segnata dalla pandemia. Non sarà un anno facile ma lo voglia di tornare in classe è assolutamente palpabile. Entrando nella scuola di via Brambilla, elementari e medie dell'Istituto Comprensivo Como Lago, si percepisce subito il grande lavoro che si sta facendo per predisporre la ripartenza delle lezioni in presenza. 

Ne abbiamo parlato con la preside Giuseppina Porro, che non nasconde la fragilità della situazione e dei passi che debbono essere compiuti nel rispetto delle regole: "Non sfugge a nessuno che in questo momento la pedagogia è piegata all'emergenza sanitaria, abbiamo chiaro in mente che questa scuola con queste regole non è una scuola "normale". Ma garantire il diritto all'istruzione è prioritario. Il successo formativo è un obbligo anche in condizioni emergenziali. Riavviare la didattica ordinaria in presenza è già un successo. Ciò detto, con le regole imposte alle scuole, non possiamo nasconderci che ci sono buone probabilità che si possa anche tornare all'insegnamento a distanza".

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"Far ripartire l'istruzione - prosugue Porro - è un dovere di tutti e io credo moltissimo nell'hastag #finalmentescuola. Perché la scuola assolve a più esigenze: istruzione, formazione ma anche socialità. I bambini ne hanno bisogno e io nel mio ruolo mi sento come su un binario, dove scuola vera e sicurezza debbono viaggiare in parallelo: lo dobbiamo ai bambini, alle loro famiglie e ai nostri docenti. Ma dobbiamo essere coscienti che la scuola non è un focolaio e quindi fuori occorre mantenere comportamenti responsabili da parte di tutti". 

"Mi auguro - conclude la preside Porro - che sia un anno in cui sia possibile ritrovare il benessere della relazione, in cui sia possibile tornare a parlare di didattica e in cui si possa raccontare finalmente della scuola per le sue qualità, capace quindi di insegnare. Che si smetta invece di parlare di sedie con le rotelle e non della vocazione della scuola. La questione sanitaria non deve essere l'unico orizzonte a cui la scuola deve guardare. Poi voglio infine elogiare tutto il personale docente che mi ha subito dimostrato una voglia incredibile di tornare a lavorare in classe con i bambini".

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In via Brambilla è quindi tutto pronto, non ci sono grandi problemi di insegnanti, le cattredre ancora scoperte sono poche e il 14 settembre si parte. I banchi sono già tutti monoposto e distanziati. Le mascherine al momento sono arrivate solo in numero sufficiente per i docenti, pertanto finchè non arriveranno anche quelle per i ragazzi, ognuno dovrà arrivare a scuola con la propria mascherina chirurgica monouso.

Le regole per il plesso scolastico di Como Lago
(Como - Civiglio - Brunate - Blevio - Torno - Faggeto)

In via Brambilla, dove ci sono circa 450 ragazzi, gli alunni entreranno da 4 ingressi differenti: le elementari alle 8.30, le medie alle 8; prescuola per tutti alle 7.30. A scuola e in classe si entrerà con la mascherina, mentre al banco, sempre seduti, potrà essere abbassata sotto il mento. Si dovrà invece indossarla regolarmente per i momenti di movimento: per andare in bagno, in mensa o in palestra. Non si potrà lasciare materiale a scuola né scambiarselo tra compagni. La misurazione della febbre sarà compito dei genitori, che evidentemente dovranno evitare di portare bambini ammalati a scuola. Nel caso un bambino dovesse accusare sintomi in classe, verranno avvisati i genitori che dovranno quindi venire a prenderlo. Nel frattempo il bambino sarà accompagnato in un locale di isolamento predisposto nella scuola alla presenza di un adulto. A quel punto sarà poi Ats ad avvisare la scuola su come muoversi nel caso il bambino risultasse positivo. E qui, evidentemente, si apre ogni tipo di scenario: dall'isolamento dei bambino e dei suoi contatti, a quello della classe fino alla chiusura della scuola se si dovesse verificare un focolaio al suo interno. 

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