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Martedì, 19 Marzo 2024
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Lariofiere, l'esito dell'autopsia del 52enne morto poche ore dopo il vaccino: le parole del fratello

La vicenda è accaduta lo scorso 28 maggio: le spiegazioni date dai medici e le parole del fratello e avvocato Luigi Paganelli

Lo scorso 28 maggio Giorgio Paganelli aveva ricevuto la sua prima dose di vaccino Pfizer a Lariofiere. Era un uomo di 52 anni, senza patologie pregresse e verso le 22 dello stesso giorno aveva cominciato ad accusare malessere. Sono stati chiamati i soccorsi. I medici hanno tentato di rianimarlo ma Giorgio, a 52 anni, è deceduto alle 23.05. Data la coincidenza con la vaccinazione, la famiglia ha fatto chiedere all'ATS di eseguire un'autopsia.

«Passaggio doloroso, diceva il fratello, l'avvocato Luigi Paganelli, per fare il quale ci è stato consigliato di sporgere querela. Vogliamo solamente capire cosa sia successo veramente, non solo per giustizia verso Giorgio ma anche per la serenità di tutti noi e dei nostri concittadini. Troviamo assurdo che, in una situazione del genere, l'autopsia non sia richiesta d'ufficio dalla ATS. La famiglia chiede di rispettare il suo lutto ma resterà vigile e nominerà il perito di parte per l'autopsia".

Ebbene come promesso l'avvocato Paganelli sempre con molta trasparenza e direttamente dalla sua pagina Faceboook ha aggiornato tutti sull'esito dell'autopsia. Vi riportiamo il post e le sue esatte parole: 

«Avevo promesso notizie sull'autopsia di mio fratello, una volta avuti gli esiti.

Eccoci: si conferma il decesso per crisi cardiaca di natura "elettrica": una grave aritmia improvvisa e rapida, senza tracce negli organi della vittima.

Non risultano segni di infarto, embolia, coaguli, trombi o altro né alcuna traccia di qualcosa che sia riconducibile al vaccino.

In termini medici, quindi, non si può affermare che la crisi sia stata determinata da quello: aggiungo io che, allo stato delle conoscenze mediche, non si può nemmeno escluderlo.

Di fatto, se questa vicenda epidemica può assomigliare in qualcosa ad una guerra, allora magari tra qualche anno si scoprirà che Giorgio é stato un "caduto sul campo".

Oggi, però, egli va annoverato tra le vittime di fatalità coincidenti ma non connesse al vaccino: portato via da qualcosa di molto simile a quanto capitò al calciatore Eriksen durante la partita della nazionale danese agli Europei.

Con questa informativa pubblica (promessa nel momento di massima criticità e quindi "dovuta") smetteremo di parlare di Giorgio per motivi di cronaca e lo ricordemo tutti per l'enorme vuoto, che la sua dipartita ha aperto in chi lo amava ed apprezzava.

Arrivederci, fratello mio...»

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