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Il destino delle mense scolastiche di Como tra pasti poco graditi e nuovi disoccupati

Confronto tra genitori e cuoche all'incontro pubblico voluto dai sindacati

Mercoledì 21 febbraio 2018 si è tenuto alle 20.30 un incontro pubblico nell'aula magna della scuola Parini di via Gramsci sulla problematica delle mense scolastiche di Como. L'incontro è stato voluto dai sindacati per illustrare lo scenario futuro del servizio mense ai dipendenti comunali (che in quelle mense e cucine lavorano) e ai genitori. La problematica, a dire il vero, è duplice, sebbene la causa sia la stessa: la decisione da parte del Comune di Como di esternalizzare il servizio cucine. 

Incontro pubblico sulle mense scolastiche di Como

Questa decisione si ripercuoterà, con certezza, sui dipendenti a tempo determinato delle mense (47 lavoratori da giugno 2018 resteranno senza lavoro). L'altro aspetto che preoccupa i sindacati, ma soprattutto i genitori, è la qualità del servizio. Si teme che la privatizzazione del servizio (che da settembre 2018 riguarderà solo i refettori, ma che in futuro potrebbe portare alla completa esternalizzazione di tutto il servizio di preparazione dei pasti e alla chiusura delle cucine collegate alle mense) possa portare a un peggioramento della qualità dei pasti. Per i sindacati una possibile soluzione, per entrambe le problematiche, potrebbe essere la realizzazione di un centro unico di cottura gestito direttamente dal Como.

Ad ogni modo, l'incontro pubblico si è trasformato in un confronto tra genitori e chuoche (e cuochi) delle mense. Qualche mamma e qualche paà ha espresso, tutto sommato, gradimento per la qualità dei pasti preparati. Altri genitori, invece, hanno parlato di cibo poco gradito ai bambini, tanto da costringere qualcuno a pranzare solo con acqua e pane, o acqua e insalata. 

Insomma, con il destino delle mense scolastiche di Como si gioca la partita sule futuro lavorativo di 47 precari (e forse anche dei 70 colleghi a tempo indeterminato) ma anche la qualità dell'alimentazione dei bambini. Né lavoratori né genitori intendono stare a guardare. Per il Comune di Como si prospetta una stagione di confronti su entrambi i fronti. E le ripercussioni potrebbero esserci anche sulla giunta del sindaco Mario Landriscina, visto che i dipendenti comunali delle mense scolastiche hanno proclamato lo stato di agitazione

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