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Un'auto la fa franca ma le altre vengono multate o rimosse. Rapinese: "Como 3 - ticinesi 1"

Sabato sera carro attrezzi e polizia locale per combattere il malcostume degli automobilisti svizzeri

Altri tre automobilisti ticinesi sono incappati, senza possibilità si scampo, nelle maglie dei controlli della polizia locale intensificati per contrastare il malcostume del divieto di sosta al quale sono avvezzi spesso proprio i cittadini provenienti da oltre frontiera. Mentre per un cittadino italiano diventa impossibile sfuggire al pagamento della multa, per gli svizzeri è un gioco da ragazzi se non vengono sorpresi sul fatto e costretti a pagare in quel preciso momento. Ragion per cui il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, ha deciso di utilizzare il pugno di ferro.

L'automobilista ticinese che trova l'avviso di violazione sul parabrezza può tornarsene a casa e non pagare, sapendo che è praticamente impossibile per il Comune esigere il pagamento. Ma se quando arriva non trova più l'auto o trova i vigili ad aspettarlo, non può sfuggire.

Auto ticinese in sosta vietata in piazza Matteotti 2-2-2

La giornata di sabato si è conclusa con tre auto multate di cui una rimossa. "Quando ho letto su QuiComo della presenza di un Suv ticinese in sosta vietata in piazza Volta - ha spiegato Rapinese - ho chiesto immediatamente l'intervento della polizia locale, ma purtroppo all'arrivo degli agenti l'auto era già andata via. Poco male, in serata ne abbiamo pizzicati altri tre. Un ticinese in via Cairoli è arrivato mentre c'erano i vigili e l'auto stava per essere rimossa: ha pagato multa e l'intervento di rimozione e ha potuto subito tornare a casa. Un'altra vettura in piazza Matteotti è stata multata e rimossa e una terza solo multata perché il proprietario è arrivato prima che fosse attivata la rimozione e quindi ha pagato solo la sanzione. Direi che la giornata è finita Como 3, ticinesi 1".

Il sindaco ha poi tenuto a fare alcune considerazioni: "Abbiamo ereditato una città allo sbando, dove molti cittadini non pagano la Tari, altri pensano di conferire i rifiuti agli orari e nei punti che preferiscono. Una città il cui centro storico viene visto dai ticinesi come un grande autosilo a cielo aperto, per giunta gratuito. Sono però sicuro che dopo i primi mesi di mandato sarò riuscito a mettere ordine".

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