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Il dossier di Rapinese sui suoi contestatori: 70 pagine di insulti e minacce

Intanto la polizia indaga sui commenti più violenti

Decine di commenti dai toni minacciosi, violenti o offensivi. E' il dossier raccolto dal sindaco di Como, Alessandro Rapinese, negli ultimi giorni. I commenti sono stati pubblicati sotto vari post di Facebook che riportavano notizie riguardo ai contestatissimi provvedimenti dell'amministrazione comunale, in primis la chiusura di due asili nidi e lo "sfratto" dello storico luna park dal piazzale di Muggiò, ma c'è anche la rivoluzione parcheggi.

E' stato lo stesso sindaco ad affermare nell'ultimo consiglio comunale di avere raccolto circa "70 pagine piene di questi improperi" e a titolo di esempio ne ha citato uno davanti all'aula: "M...a spero che tuo figlio non vada al nido, i soldi dammeli tu c......e!". Poi Rapinese ha aggiunto: "Devo dire che se questo è il prezzo da pagare perché ho intenzione di attuare il programma elettorale, questa è la mia vita, l'ho scelta e andrò avanti così".

Ma la raccolta del dossier di insulti e minacce difficilmente può essere finalizzata a se stessa, soprattutto conoscendo lo spirito combattivo di Rapinese. Non è assolutamente improbabile che decida di rivalersi nelle opportune sedi legali, altrimenti perché perdere tempo a spulciare centinaia, se non migliaia di commenti sui social?

Quello che appare abbastanza certo, invece, è che la polizia stia indagando su determinati commenti particolarmente violenti e minacciosi, dove esplicitamente si fa riferimento a violenze fisiche che ci si augura o che si minacciano ai danni del sindaco. Unico consigliere comunale ad avere espresso solidarietà a Rapinese, nonostante l'immensa distanza che lo separa polticamente da lui, è stato Stefano Legnani del PD. 

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