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Carnevale di Schignano, l'edizione 2022 entra nel clou sabato e martedì

Qualche limitazione ma niente stop

Un'edizione 2020 a metà, quella dello scorso anno completamente annullata. E anche per il 2022 i tormenti della pandemia non lasceranno in pace il secolare Carnevale di Schignano. Le tradizionali maschere gireranno per l'antico borgo della Valle d'Intelvi ma senza una vera e propria regia ed eventi ad essi annessi. Insomma la tradizionale festa del sabato, il 26 febbraio, e soprattutto la notte di martedì grasso, il 2 marzo, ci sarà con tutte le sue maschere. 

Dopo due anni tanta prudenza ma soprattutto la voglia di celebrare una tradizione che lassù è attesa come e più del Natale. La si prepara tutto l'anno conservando intatto ogni suo antico rito.

I personaggi del Carnevale di Schignano

Il Brut
Dietro antiche enigmatiche maschere scolpite a mano nel legno, catturano l’attenzione dei numerosissimi presenti con balzi, cadute e abiti che richiamano uno stile di vita umile; ricoperti da stracci, pelli di animali e pesantissimi campanacci, i Brut portano in scena il “povero”, costretto a vivere di pastorizia, agricoltura o addirittura ad emigrare, per mantenere la famiglia. Gli abiti dimessi, spesso imbottiti di paglia, gli attrezzi contadini di una volta e le pesanti campane, compongono un costume che sovente finisce con il pesare decine di chili. 

Il Mascarun o Bell
L’andatura calma e retta, gli abiti vezzosi e colorati, i pizzi, i merletti e il pancione gonfio (il buttasc) conferiscono, invece, eleganza e un’aura di nobiltà ai Mascarun (i Beii). Accompagnati da sontuosi bastoni, ombrellini e sgargianti ventagli, i Mascarun invitano spesso i Brut, con modi risoluti, a rialzarsi.

Carnevale di Schignano 2019 3

La Ciocia
Una sola e stridula è la voce ammessa a parlare durante i cortei del Carnevale di Schignano: quella della Ciocia, moglie-serva del Mascarun, petulante e polemica, divertente caricatura delle donne di un tempo e macchietta degna del più nobile teatro dell’arte. Tassativamente rappresentata da un uomo con il volto sporco di fuliggine, abiti tradizionali e zoccoli di legno, si aggira tra i presenti lamentandosi delle angherie del marito e coinvolgendo gli spettatori in esilaranti mini sketch.

I Sapeur e la Sigurtà
Con il volto dipinto di nero e abiti in pelle di pecora, i Sapeur, con tanto di ascia, il sabato e il martedì grasso, sono chiamati ad aprire e sorvegliare il corteo subito dietro alla Sigurtà, maschera che invece rappresenta l’autorità.

Il Carlisepp
E’ il fantoccio che rappresenta il Carnevale. Appeso nella piazza principale durante i giorni di festa, è destinato ad essere incendiato nel rogo finale del martedì grasso, non dopo aver però tentato di fuggire invano in una drammatica e rocambolesca corsa tra la folla e i vicoli.

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