rotate-mobile
Cronaca

Voto Acsm in Procura, Cariboni: "Valuto se ci sia diffamazione". E Spallino "predisse" Stufano

Sta generando lacerazioni senza precedenti politiche, giuridiche e forse soprattutto umane l'atto - altrettanto senza precedenti - del segretario generale del Comune di Como, Tommaso Stufano, che si è rivolto a Procura, Autorità Nazionale...

Sta generando lacerazioni senza precedenti politiche, giuridiche e forse soprattutto umane l'atto - altrettanto senza precedenti - del segretario generale del Comune di Como, Tommaso Stufano, che si è rivolto a Procura, Autorità Nazionale Anticorruzione e prefetto affinché vengano valutati profili legali e di legittimità rispetto alla partecipazione al voto consiliare che determinò la mancata vendita delle azioni di Acsm Agam ad A2A da parte di 3 consiglieri comunali (Eva Cariboni, Laura Bordoli e Raffaele Grieco).

Al centro di tutto, il loro possesso al 21 aprile scorso di una manciata di azioni delle due società per un valore di poche centinaia di euro complessivi ma rispetto a cui è stata formalmente ipotizzata la sussistenza di un conflitto di interessi già paventato dalla consigliera del Pd, Andrée Cesareo, in aula, dal capogruppo di Como Civica, Marco Tettamanti, e con toni ancora più forti dall'assessore Lorenzo Spallino che poche ore dopo il voto si espresse così su Twitter (foto in alto): "Va bene tutto, ma non parlate di legalità". Frase-macigno con allegata anche la foto dell'articolo 78 comma 2 del Testo unico egli enti locali in cui elencavano le ragioni per cui un amministratore dovrebbe astenersi da discussioni e votazioni, ovvero le stesse confluite anche nella relazione diffusa ieri da Stufano.

raffaello-griecoIn attesa che magistrati e prefetto si esprimano sulla materia, oggi è il giorno delle prime reazioni. E se l'esponente Pd Raffaele Grieco, ai tempi in possesso di 500 azioni di Acsm Agam al prezzo di circa 1,60 euro l'una (sebbene non dichiarate nello stato patrimoniale consegnato in Comune) ha preferito non commentare e rivolgersi a un legale di fiducia, Bordoli (Ncd) e Cariboni (Amo la mia città) hanno invece espresso le prime impressioni sulla vicenda. Durissime, in entrambi i casi.

laura-bordoli-22giu15"Sono assolutamente serena - rivendica Laura Bordoli, la quale come Cariboni rese pubblico il possesso delle azioni di Acsm nello stato patrimoniale - Stiamo parlando di 166 azioni per un valore di circa 230 euro totali, praticamente il nulla. Mi pare evidente che numeri così esigui non abbiamo concretamente potuto influenzare né me per prima, né nessun altro visto anche che già diversi giorni prima del voto si sapeva chiaramente chi avrebbe votato in un modo e chi in un altro".

"Dell'eventuale vantaggio personale che avrei potuto trarre non parlo nemmeno perché il tema è evidentemente ridicolo. Però, due cose vanno dette. Innanzitutto che proprio una consigliera di maggioranza interpellò lo stesso segretario generale che oggi si rivolge ad Anac, Procura e prefetto e Stufano in aula non rilevò alcun problema su una situazione peraltro assolutamente pubblica e nota, visto che avevo dichiarato nello stato patrimoniale il possesso di quelle azioni. Forse se quella sera il segretario generale avesse dato un'interpretazione chiara e univoca sulla questione oggi non saremmo a questo punto. Ad ogni modo - conclude Bordoli - mi pare risibile, anche a livello politico, che si voglia nascondere un fallimento in aula oltre a una gestione approssimativa e a un'incapacità politica, dietro a queste cose che non fanno altro che allontanare i cittadini dalla vita politica della città".

eva-cariboniPassaggi molto duri sono quelli invece di Eva Cariboni, il 21 aprile proprietaria di 500 azioni di A2A. "Ho il massimo rispetto per il Segretario Generale che ha ritenuto doveroso procedere con la segnalazione e non voglio credere ai rumors, che già circolavano ieri sera, di ipotetiche ingerenze politiche nella questione - premette - Quello che però mi lascia perplessa è il fatto che, se si parte dal presupposto, ben evidente nella nota del Segretario Generale, che l'interesse di cui alla norma in questione (art. 78 comma 2 del TUEL) si configuri a prescindere dall'entità reale dell'utilità che si possa ricavare dal contribuire all'adozione di una delibera, a mio giudizio qualsiasi consigliere che abbia parenti o affini fino al quarto grado azionisti di ACSM o A2A, come recita la norma, non avrebbe potuto partecipare alla votazione. Pertanto credo che una segnalazione del genere, soprattutto nei confronti della Procura - nell’ipotesi che la condotta mia e degli altri consiglieri possa integrare una qualche fattispecie penale non meglio identificata - dovesse essere fatta soltanto a seguito di accertamenti disposti su tutti i parenti e affini dei consiglieri presenti in aula, approfondimenti che avrebbero richiesto molto tempo e la collaborazione attiva dei consiglieri stessi.

acsm-tabellone"Il dubbio che legittimamente mi sento quindi di sollevare - prosegue Cariboni - è se questa segnalazione, fatta senza aver prima accertato eventuali altre situazioni anomale in capo a tutti membri del Consiglio, non possa essere discriminante nei confronti miei e dei consiglieri Bordoli e Grieco. Per quanto mi concerne sono assolutamente serena riguardo la mia posizione: sono infatti convinta, al contrario dell’interpretazione postuma fornita dal Segretario Generale, che il possesso di una quantità esigua di azioni di A2A, pari a 600 euro circa, non possa in alcun modo integrare quell’interesse immediato e diretto di cui all’art. 78 TUEL che impone l’obbligo di astensione, in quanto non capisco quale sarebbe il vantaggio concreto, immediato ed effettivo che potrei ricavare, come accaduto nel caso di specie, dalla mancata approvazione della delibera, che quindi non ha di certo potuto influenzare il mio voto sulla delibera di cessione".

palazzo-giustizia-tribunale"Ribadisco quindi di ritenere di aver agito nel pieno rispetto della legalità - è la conclusione dell'esponente di Amo la mia città - non reputando per quanto già detto sopra, che sussistessero i giusti motivi di astensione richiesti dalla legge, anzi ritenendo doveroso da parte mia, nell’adempimento delle funzioni cui sono stata chiamata dagli elettori, esprimere il mio voto sulla questione. Per scrupolo ho comunque già nella serata di ieri dato incarico a un legale di fiducia di approfondire sia eventuali profili di responsabilità a mio carico, come sembra aver ritenuto il Segretario nella propria segnalazione, sia al contrario se tale segnalazione non sia sorretta dai giusti motivi di legge e possa essere quindi ritenuta discriminatoria e/o diffamatoria e pertanto essere in qualche modo lesiva della mia persona".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Voto Acsm in Procura, Cariboni: "Valuto se ci sia diffamazione". E Spallino "predisse" Stufano

QuiComo è in caricamento