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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Viale Varese: ecco il "mitologico" parere contrario del dirigente Lorini

Il mitologico parere del dirigente del settore Mobilità di Palazzo Cernezzi, Pierantonio Lorini, esiste davvero. Ed è – ora che è possibile leggerne le pagine – una stroncatura pressoché totale dell'ipotesi di un nuovo autosilo in viale Varese...

Il mitologico parere del dirigente del settore Mobilità di Palazzo Cernezzi, Pierantonio Lorini, esiste davvero. Ed è – ora che è possibile leggerne le pagine – una stroncatura pressoché totale dell'ipotesi di un nuovo autosilo in viale Varese proposto dal costruttore Angelo Majocchi alla giunta (10 milioni di costo per 230 posti interrati, 164 in superficie, riqualificazione del verde). Vediamo, dunque, cosa ha messo nero su bianco – peraltro su richiesta del collega dirigente all'Urbanistica, Giuseppe Cosenza – Lorini.

Il documento innanzitutto precisa che “il Piano di governo del territorio vigente persegue, nell'ambito della mobilità, l'obiettivo di riqualificazione dei nuclei storici” della città e punta alla riorganizzazione “dello stazionamento a bordo strada a favore di pedoni, ciclisti e trasporto collettivo a favore degli impianti centrali (autosili, ndr) già esistenti in viale Lecco, in via Auguadri e quello Centro-Lago”. Ma è il passaggio successivo che si fa interessante, perché il dirigente rimarca come – almeno in ipotesi – il suo ufficio preveda due nuove aree di sosta a “san Rocchetto per circa 200 posti auto e in via Torriani per circa 250”. I progetti, però, non risultato avere ancora una forma concreta. Ma veniamo all'autosilo ipotizzato in viale Varese.

“Per quanto concerne mobilità e trasporti – scrive Lorini – si evidenziano relativamente al progetto presentato le seguenti criticità: l'impianto non è sostitutivo della sosta su strada ma addirittura ne aumenta la superficie di circa il 50% (oggi viale Varese conta circa 160 posti, ndr) a scapito del verde polmonare e delle sedi pedonali e ciclabili; l'uso delle sbarre per il controllo degli accessi anche al parcheggio a raso confligge con la necessaria via di fuga in corrispondenza del varco telematico di via Cinque Giornate; la fase di cantiere comporterà la sospensione/riduzione dell'offerta di sosta esistente e pesanti ripercussioni sul traffico sia per la movimentazione dei mezzi operativi, sia per la risoluzione delle interferenze riguardanti le reti tecnologiche; la concessione trentennale (ai privati, salvo pagamento di un canone annuo al Comune, ndr) comporterà la perdita di incassi pari (su dati 2014, ndr) a 552mila euro Iva inclusa; la proposta non evidenzia dove allestire la Fiera di Pasqua e una soluzione non idonea potrebbe causare ulteriori interferenze con il traffico urbano (la proposta di Majocchi di un cantiere a step successivi, però, salvaguarederebbe la Fiera fatta eccezione per il tratto finale del viale verso le Orsoline, ndr)”.

Segue poi un tema ulteriore, cioè il conflitto di un eventuale via libera al progetto di Majocchi in tempi rapidi, prima ancora che fossero disponibili i risultati dello studio commissionato dal Comune (con circa 25mila euro) alla società Polinomia per valutare la possibile limitazione del traffico sul lungolago. E non solo, perché Lorini anticipa uno scenario ipoteticamente epocale per la viabilità di Como, proprio legato alla possibile chiusura dei Lungo Lario Trento e Trieste.

“Si segnala – scrive infatti il dirigente di Palazzo Cernezzi – che lo studio sull'impatto sulla viabilità e sulla verifica di fattibilità della limitazione del traffico sul lungolago appena avviata e chiusa entro l'estate include due scenari: la riorganizzazione del nodo viale Cattaneo-viale Varese-via Lucini-via Italia Libera con 2 ipotesi: 1) riorganizzazione del nodo in rotatoria e inversione del senso di marcia in via Italia Libera per raggiungere il nodo viale Roosevelt-via Grandi; 2) messa a doppio senso di marcia di viale Varese, con eventuale utilizzo della carreggiata lato mura ora adibita a parcheggio, con prolungamento del doppio senso anche in viale Cavallotti e la riorganizzazione dell'incrocio viale Cavallotti-viale Rosselli”. Come dire, una rivoluzione totale o – per meglio dire ancora – l'addio al “mitico” girone datato 1987. Il tutto, naturalmente, semmai l'amministrazione decidesse davvero di arrivare alla drastica limitazione del traffico sul lungolago. Ne consegue il nemmeno troppo velato invito di Lorini ad aspettare, prima di decidere in via definitiva sull'autosilo in viale Varese: “La valutazione del pubblico interesse della proposta andrebbe quindi subordinata alla simulazione di traffico finalizzata alla limitazione della circolazione sul lungolago”. E forse, almeno in termini di buonsenso, non è un'idea sbagliata.

Vi è poi un più snello – ma non meno scettico – paragrafo dedicato a “parchi e arredo urbano”, ad esempio i dubbi “sulla posa di un prato armato sugli stalli di sosta a raso, su cui si esprimono perplessità per problemi di incolumità, manutenzione e durata del tappeto erboso”.

Come non bastasse, il dirigente scrive che “l'intera proposta di riqualificazione del parcheggio a raso, con aumento delle superfici a parcheggio, l'introduzione di barriere per il controllo degli accessi, le rampe veicolari e i corpi di fabbrica per le uscite pedonali dell'impianto interrato non sembrano valorizzare adeguatamente il rapporto con le antiche mura”. Insomma, anche sul fronte conservativo-estetico-architettonico, il dirigente non è convintissimo del buon impatto dell'eventuale nuovo posteggio proposto dai privati.

Tra i primi ad analizzare nel dettaglio il documento è stato il consigliere comunale di Fratelli d'Italia, Marco Butti, che – al contempo – esprime forti criticità sul parere scritto di Lorini ma anche sulla politica della sosta della giunta comunale.

“Al di là di alcuni evidenti controsensi contenuti nel documento, come ad esempio, il presunto impatto negativo della riqualificazione su un'area che oggi è mal frequentata, ha un'illuminazione pessima e ha un verde ridotto ad area per le deiezioni dei cani, senza contare che viene evidenziato quanto incasso perderebbe l'amministrazione con la nuova opera ma poi si propone la cancellazione totale dei posteggi per fare viale Varese a doppio senso, esiste un grosso nodo politico. La vera follia, infatti, è la politica della mobilità portata avanti dagli assessori Lorenzo Spallino e Daniela Gerosa, che prima pedonalizzano mezzo centro poi propongono e sostengono fortemente il nuovo autosilo sotto le mura con un entusiasmo incredibile, salvo imbattersi in un parere del dirigente che fa a pugni con quanto sostenuto. In questa schizofrenia, la sensazione è che forse qualcuno abbia corso un po' troppo su quest'ultimo tema, salvo poi, per evidenti paure di tipo politico, tirarsi in dietro e ora non dire più una parola”.

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