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Cronaca

Muro di plastica davanti al lago: l'ospedale da campo in piazza Cavour va bene?

Lunedì tornerà in consiglio comunale a Como il nuovo regolamento per l'occupazione del suolo pubblico. Si parlerà di tariffe ma soprattutto dei temi caldissimi di queste ore. Ossia - tra le altre cose - del nuovo divieto di esporre all'aperto menu...

tende-piazza-cavour-2Lunedì tornerà in consiglio comunale a Como il nuovo regolamento per l'occupazione del suolo pubblico. Si parlerà di tariffe ma soprattutto dei temi caldissimi di queste ore. Ossia - tra le altre cose - del nuovo divieto di esporre all'aperto menu riportanti le immagini dei piatti e dei nuovi vincoli per gli esercenti in tema di tende, arredi e fioriere (tutti improntati a criteri di omogeneità di colori e materiali, con obbligo di costosi adeguamenti entro fine anno per i locali). Una filosofia indirizzata, secondo il Comune, a rendere il centro di Como più elegante, attraente e adeguato al contesto storico e architettonico tutt'intorno. Benissimo.

Allora, però, qualcuno - immaginiamo sempre tra gli amministratori al governo - dovrà spiegare come si inquadra quella sorta di "ospedale da campo" allestito oggi e domani in piazza Cavour. Cioè nel cuore del salotto buono della città. La premessa doverosa è che qui non si intende minimamente contestare i lodevoli artigiani e venditori presenti in piazza, né tantomeno le loro merci. Così come - è evidente - non è probabilmente a loro che si deve imputare la scelta dei gazebo: immaginiamo che soprattutto in tempi di crisi, le strutture siano state individuate più per economie e funzionalità che non per bellezza. Aggiugiamo: non sappiamo, ma non ci interessa nemmeno, sapere se i prodotti di artigianato vario esposti in piazza Cavour rientrassero o meno in una iniziativa meramente commerciale, oppure solidale o financo caritatevole. Non è quello il punto.

tende-porti-plinio-1Il punto è come sia possibile che nel momento in cui il Comune impone un giro di vite in gran parte meramente estetico agli esercenti e titolari dei locali del centro, oggi si potesse assistere a quella rinfusa di tendaggi di plastica, spiegazzati, svolazzanti e - soprattutto - completamente oscuranti il lago per chi veniva dai Portici Plinio. Un muro bianco e di plastica, esteticamente fuori da qualsivoglia canone estetico.

Peraltro, l'impatto dell'ospedale da campo era particolaramente accentuato - oltre che dall'effetto muro sul lago - dai gazebo amaranto, certamente opinabili, ma sicuramente molto migliori come impatto allestiti ai Portici dal mercatino di prodotti tipici piemontesi.

Ma allora, in questa giungla, chi decide cosa sta bene e cosa no (e con quali criteri) nel tanto decantato centro storico di Como?

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