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Cronaca

Terremoto, quali rischi a Como? Lo spiegano gli esperti

Il terremoto a Como non sembra più una possibilità remota. Le recenti scosse in Emilia sono state avvertite chiaramente anche sul territorio lariano e ora molti comaschi si chiedono quali siano i rischi e i pericoli. L'incontro organizzato per...

Il terremoto a Como non sembra più una possibilità remota. Le recenti scosse in Emilia sono state avvertite chiaramente anche sul territorio lariano e ora molti comaschi si chiedono quali siano i rischi e i pericoli. L'incontro organizzato per il 10 luglio alle 14 nell'aula magna del chiostro di Sant'Abbondio dall'Università dell'Insubria vuole rispondere proprio a questi interrogativi. Si tratta di una giornata di studio aperta al pubblico organizzata, per la precisione, dal Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia. Titolo dell'incontro: “La sequenza sismica iniziata il 29 maggio 2012 in Emilia e Lombardia. Primi risultati dei rilievi geologico- ambientali in fase emergenziale”. Interverranno i ricercatori del Dipartimento di Scienza e Alta tecnologiaa Andrea Berlusconi, Livio Bonadeo, Francesca Ferrario, Roberto Gambillara, Franz Livio, Alessandro Maria Michetti e Luigina Vezzoli. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Como. Sarà presente il sindaco Mario Lucini - che tra l'altro di professione è geologo - e il comandante dei vigili del fuoco di Como, Marisa Cesario.

Terremoto, cosa fare?

Che cosa fare in caso di terremoto? Qual è la pericolosità sismica della Pianura Padana? E quella del territorio lariano? Proprio per rispondere a questi interrogativi è stato organizzato l'incontro del 10 luglio (ore 14). Alessandro Maria Michetti, docente di geologia all’Università dell’Insubria, presenterà i risultati preliminari delle ricerche (tuttora in corso) condotte dai ricercatori dell’ateneo per documentare gli effetti ambientali del terremoto e controllare la loro evoluzione nel tempo. E' dal 21 maggio scorso che il gruppo di ricercatori coordinato da Michetti partecipa ai rilievi sul terreno in fase emergenziale per valutare l’andamento della crisi sismica in Emilia, con l’obiettivo di tracciare una cartografia di tutti i fenomeni geologici, geomorfologici e idrogeologici prodotti durante la sequenza. Ma è dal 2005 che i sismologi dell’Università dell’Insubria conducono studi di paleosismologia in quell’area al confine fra Brescia, Mantova, Modena e Ferrara, la cosiddetta “Dorsale Ferrarese”, ossia analizzano i terremoti del passato sulla base dei loro effetti geologici al fine di valutare la pericolosità sismica di quell’area.

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