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Cronaca

Via le moto da via Pretorio, torna libera la visuale sul Broletto

In un solo colpo due cose forse piccole nel concreto ma simbolicamente importanti, giuste e fatte bene. Non capita proprio spessissimo di dover rendere omaggio all'amministrazione comunale di Como, ma oggi - per i temi che tra poco dettaglieremo -...

In un solo colpo due cose forse piccole nel concreto ma simbolicamente importanti, giuste e fatte bene. Non capita proprio spessissimo di dover rendere omaggio all'amministrazione comunale di Como, ma oggi - per i temi che tra poco dettaglieremo - va fatto, senza troppe controletture. L'albo pretorio di Palazzo Cernezzi, infatti, oggi regala due provvedimenti - entrambi firmati dal dirigente alla Mobilità, Pierantonio Lorini - che rendono giustizia nello stesso momento alla Casa del Fascio, alla bellissima prospettiva architettonica di via Pretorio e - in fondo - al buon senso e all'estetica pura.

Da un lato, la prima ordinanza istituisce il divieto di fermata davanti in piazza del Popolo, davanti al capolavoro di Giuseppe Terragni. Questo perché - si legge nei documenti - "la presenza in Piazza del Popolo del capolavoro dell’architettura Razionalista italiana e meta fissa di turisti e studiosi" oggi era non raramente oscurata "in fregio al lato nord del sagrato" da bus turistici in sosta, auto, moto e ogni genere di veicoli. Un ammasso di lamiere a mò di muro definito nel documento ufficiale come una "inaccettabile intrusione visiva in un ambito di pregio storico e architettonico". Dunque, in base a queste premesse, ecco "l'istituzione del divieto di fermata in piazza del Popolo, nel tratto di piazza del Popolo compreso tra l’ultimo stallo di sosta di via Pessina e lo spigolo nord-ovest del sagrato dell’ex Casa del Fascio". Facile immaginare, peraltro, che sebbene l'ordinanza provenga da un altro settore, a essere particolarmente soddisfatto di questa decisione sia l'assessore all'Urbanistica di Palazzo Cernezzi, Lorenzo Spallino (in bici nella foto d'archivio), già presidente del Centro Studi Terragni e da tempo sostenitore di questa "liberazione" definitiva della visuale verso la Casa del Fascio.

moto-via-pretorio-12mag15Ma se Spallino ride, anche Daniela Gerosa oggi coglie finalmente un risultato concreto, visibile, praticamente tangibile nella zona di via Pretorio. La seconda ordinanza del giorno, infatti, stabilisce - finalmente - lo spostamento dell'assurdo posteggio per moto collocato ai tempi della nascita della Ztl all'incrocio tra via Rodari e, appunto, via Pretorio. Una barriera sulla bellissima prospettiva architettonica verso il Broletto che davvero non aveva senso. E in questo, Gerosa aveva promesso che prima o poi quel posteggio per le due ruote sarebbe stato spostato e da oggi così sarà. Le due ruote, infatti - "al fine di eliminare l’intrusione visiva di ciclomotori e motocicli nello spazio urbano" - trasla il parcheggio moto di Piazza Verdi/Via Pretorio in luogo più idoneo". Per la precisione, nell'area di sosta di nuova istituzione "per ciclomotori e motocicli in piazza del Popolo, lato ferrovia, tra i posti per il carico e scarico merci e il palo illuminazione pubblica n. 2819".

Si torna all'origine, insomma. Nessuna rivoluzione, nessuna decisione epocale per il futuro di Como. Ma due piccole decisioni di un più ampio significato simbolo, di buon senso e di buon gusto. Ottima cosa.

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