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Cronaca

Silvia Magni (con tutta la Lombardia) tira le orecchie a Renzi per le sale slot

La possibilità che il governo Renzi, tramite un meccanismo previsto nella delega fiscale sul gioco d'azzardo, tolga quelle poche briciole di autonomia ai Comuni nella regolamentazione delle sale slot ha portato il vicesindaco di Como, Silvia Magni...

La possibilità che il governo Renzi, tramite un meccanismo previsto nella delega fiscale sul gioco d'azzardo, tolga quelle poche briciole di autonomia ai Comuni nella regolamentazione delle sale slot ha portato il vicesindaco di Como, Silvia Magni (foto dal Tumbler del Comune), a sottoscrivere l'appello già siglato da Pavia, Bergamo, Brescia, Crema, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Varese, Sondrio e Monza.

“L'ipotesi di togliere ai sindaci la possibilità di regolamentare e limitare gli orari di accensione delle slot machine non può che trovarci decisamente contrari sottolinea Silvia Magni - La regolamentazione degli orari è uno dei pochi strumenti di cui gli amministratori locali dispongono per frenare il fenomeno, pertanto è necessario che questa possibilità rimanga in capo ai sindaci, che dispongono della fotografia dei territori che amministrano e che quindi ne sanno cogliere al meglio le criticità. Anche l’ipotesi di togliere alle amministrazioni locali la possibilità di individuare e mappare “luoghi sensibili” intorno ai quali sia vietato concedere nuove autorizzazioni per l’apertura di sale gioco o l’installazione di nuovi apparecchi slot, non può essere da noi accolta senza sconcerto”.

“Il nostro auspicio - si legge nel documento spedito a Roma - è che la nuova normativa non mortifichi il lavoro svolto dai singoli comuni e dagli enti locali ma che sappia invece recepire le indicazioni che provengono dalla Corte Costituzionale, dal Consiglio di Stato e dai Tribunali Amministrativi Regionali, che recentemente hanno riconosciuto la validità e la legittimità dei provvedimenti di regolamentazione del gioco d'azzardo da parte delle amministrazioni locali. Vi chiediamo di ascoltarci prima di decidere e, soprattutto, di non lasciarci soli nel garantire la salute dei nostri cittadini oltre alla serenità sociale e la prevenzione di criminalità e degrado”.

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