rotate-mobile
Cronaca

Setta delle Bestie, riti perversi e abusi sessuali anche su bambine: comincia il processo

Inizia a Novara il processo ai membri della setta che per 30 anni ha reclutato e abusato giovanissime: coinvolte anche due comasche sebbene con ruolo marginale

Sono 26 le persone accusate di vari reati, tra cui associazione per delinquere, violenza sessuale, anche su minore, e riduzione in schiavitù. Tra loro anche due donne comasche, sebbene con ruoli marginali.

È cominciato oggi 24 febbraio il processo sui casi di presunta violenza sessuale legata al caso della setta delle bestie'. Imputati e vittime, tutti milanesi e lombardi, si presenteranno davanti alla Corte d'assise di Novara, dove sarebbero avvenuti gli abusi, anche ai danni di ragazze giovanissime. 

Secondo la procura, Gianni Maria Guidi, farmacista oggi 80enne con un negozio in zona San Siro a Milano, avrebbe creato l'associazione segreta proprio con lo scopo di circuire e violentare le sue vittime in un casolare di una zona isolata del Novarese. Le donne, di cui alcune molto giovani, hanno riferito di essere state gradualmente allontanate dalla famiglia e obbligate a versare soldi al guru. Se tutto fosse confermato abbiamo davanti un gruppo che per 30 anni avrebbe operato a danno di giovanissime, isolandole, violentandole, soggiogandole nei modi più perversi e inimmaginabili. 

La setta

Tutto è cominciato quando una delle vittime ha avuto il coraggio di denunciare e far partire le indagini, che sono durate due anni. Guidi e le sue collaboratrici, secondo gli investigatori, sarebbero responsabili del reato di associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù e alla commissione di numerosi e gravi reati in ambito sessuale, anche a danno di minori.

“Lui decide tutto, lui decide chi puoi frequentare, dove puoi lavorare - aveva raccontato la donna che per prima aveva trovato il coraggio di denunciare ai poliziotti -. Lui sceglie quali ragazze devono farlo divertire. Lui sceglie se puoi o non puoi frequentare i nostri 'luoghi fatati'. Lui è lui. Noi lo chiamiamo 'lui' o 'il dottore', perché non possiamo nominare il suo nome, non ci è concesso". All'interno della setta, soprannominata di 'lui e le bestie' per l'abitudine degli adepti di chiamarsi con nomi di animali, il guru veniva venerato e ubbidito pedissequamente, pena l'isolamento dal resto del gruppo.

Le due donne comasche, secondo quanto sostiene la pubblica accusa, avrebbero avuto ruoli marginali ma pur sempre attive all’interno della setta "partecipando agli incontri sessuali organizzati per i fini della setta".

l racconto delle vittime

Dalle indagini, come riportato dai colleghi di NovaraToday, sembra che il leader della setta delle "bestie" (questo è il nomignolo con il quale si chiamavano tra di loro) veniva aiutato da alcune sue strette collaboratrici, oggi tra le persone accusate di vari reati. "Lui decide tutto, Lui decide chi puoi frequentare, dove puoi lavorare. Lui sceglie quali ragazze devono farlo divertire. Lui sceglie se puoi o non puoi frequentare i nostri "luoghi fatati". Lui è Lui. Noi lo chiamiamo "Lui" o "il Dottore", perché non possiamo nominare il suo nome, non ci è concesso" raccontava la vittima.

Secondo le ricostruzioni le "prescelte", generalmente giovani ragazze, anche adolescenti o addirittura bambine, come nel caso della prima vittima che ha denunciato, venivano introdotte alla filosofia della setta ed iniziate a "pratiche magiche", tra le quali, soprattutto, pratiche sessuali e vere e proprie torture, che servivano ad "annullare l’io pensante", "accendere il fuoco interiore" ed entrare in un "mondo magico, fantastico e segretissimo".  

La setta finiva così per assorbire ogni aspetto della vita delle giovani, che si trovavano isolate dal mondo esterno, senza punti di riferimento, rendendole totalmente dipendenti dalla setta che costituiva a quel punto l’unico sostegno sia economico che morale

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Setta delle Bestie, riti perversi e abusi sessuali anche su bambine: comincia il processo

QuiComo è in caricamento