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Cronaca

Scontro Iantorno-Magatti sugli sfratti. Magni chiama Lucini a Roma, giunta sospesa

C'è un retroscena relativo all'ultima seduta della giunta comunale - mercoledì scorso - che restituisce in maniera nitida ancora una volta i rapporti tesissimi tra l'assessore Marcello Iantorno (Patrimonio) e il collega ai Servizi Sociali, Bruno...

C'è un retroscena relativo all'ultima seduta della giunta comunale - mercoledì scorso - che restituisce in maniera nitida ancora una volta i rapporti tesissimi tra l'assessore Marcello Iantorno (Patrimonio) e il collega ai Servizi Sociali, Bruno Magatti. Il primo ha portato all'attenzione dell'esecutivo un piano di "liberazione" di una cinquantina di appartamenti comunali ora abitati da famiglie morose. Ma Iantorno non ha proposto solamente lo sfratto dei nuclei interessati, bensì la decadenza che comporta l'esclusione definitiva anche dalla graduatorie comunali. In altri termini, per coloro che venissero colpiti da questo provvedimento non soltanto sarebbe obbligatorio lasciare l'alloggio, ma non avrebbero nemmeno più la possibilità di concorrere per una successiva, nuova assegnazione.

bruno-magattiUna linea dura, insomma, che però mercoledì non aveva fatto i conti con due fattori esplosivi: l'assenza dalla riunione del sindaco Mario Lucini, in trasferta istituzionale a Roma, e la netta contrarietà al metodo espressa a chiare lettere da Magatti. Il quale ha contestato seccamente l'applicazione tout-court della decadenza a tutte le famiglie interessate perché a suo modo di vedere sarebbe prima servita una indagine analitica sulle reali cause dei mancati pagamenti per distingure tra potenziali "furbetti" e situazioni di conclamata indigenza. Con, in più, la notazione sul fatto che in caso di presenza di minori nei nuclei familiari, alla fine sarebbe stato comunque il settore dei Servizi Sociali a dover far fronte per legge all'assistenza post sfratto/decadenza.

Ne è nato - e tra Iantorno e Magatti non è affatto una novità - un battibecco serrato e piuttosto acceso, trasformatosi rapidamente in un muro contro muro totale. Tanto che, sia per l'innalzamento dei toni sia per le posizioni assolutamente inconciliabili dei due protagonisti, a un certo punto del confronto è intervenuto il vicesindaco, Silvia Magni. La quale ha telefonato a Roma al sindaco segnalando la situazione in parte sfuggita di mano, in parte finita in un impasse pratico assoluto. Da qui, l'unica decisione possibile di Lucini: argomento chiuso e posticipato ad altra seduta, e discussione finita anzitempo. Riprenderà - Lucini presente - probabilmente mercoledì prossimo nel tentativo di trovare una terza via a oggi non ancora definita.

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