rotate-mobile
Cronaca

Pizzeria e pasticceria in città murata a scontrini (quasi) zero. La lettera: "Credibile?"

Una lettera. Due scontrini emessi in città murata e datati 15 maggio. I dubbi di un lettore. Sono i tre estremi di una vicenda che raccontiamo ancora una volta grazie al vostro contributo diretto e che certamente presenta gli estremi per innescare...

Una lettera. Due scontrini emessi in città murata e datati 15 maggio. I dubbi di un lettore. Sono i tre estremi di una vicenda che raccontiamo ancora una volta grazie al vostro contributo diretto e che certamente presenta gli estremi per innescare riflessioni e valutazioni di varia natura. Il cuore della lettera è l'evidente, forte perplessità messa nero su bianco dal nostro lettore sul rapporto tra i numerosi clienti visti con i propri occhi in due occasioni e in altrettanti locali del centro storico di Como e il numero di scontrini emessi. Ne nasce un'amara riflessione, quasi inevitabilmente: la credibilità stessa di alcuni esercenti nel momento delle pur compresibili proteste per una città non certo perfetta. Il tema è delicatissimo e, peraltro, può prestarsi a punti di vista opposti. D'altronde, lo stesso autore della lettera specifica come - a fronte dalla sorpresa nel vedere così pochi scontrini battuti in 2 distinti momenti della giornata - egli stesso abbia potuto fare le proprie valutazione perché sempre fornito del documento fiscale. Non aggiungiamo altro, se non due note metodologiche: come avrete certamente notato, abbiamo volutamente oscurato tutti i riferimenti delle due attività in questione per la volontà esplicita di non puntare il dito contro alcuno e perché molto più interessati al tema generale che non all'eventuale caso singolo; in secondo luogo, abbiamo omesso anche il nome dell'autore della lettera, per ovvie ragioni di delicatezza e tutela visto l'argomento delicato.

In ultimo, non possiamo nascondere la speranza che altri commercianti, rappresentanti delle associazioni di categoria o anche cittadini non "parte in causa" possano o vogliano esprimere il proprio punto sulla questione. La mail è sempre quella: redazione@comozero.it

Gentilissima redazione di Comozero,

Io che da anni vivo all'estero e seguo a distanza la difficile battaglia del nostro Paese, e pure della nostra città per far quadrare i bilanci e fornire servizi adeguati ai cittadini (e ai commercianti esigenti) sono rimasto stupito nel vedere oggi a Como il bassissimo numero di scontrini fiscali emessi nei due locali centralissimi in cui mi sono servito.

Se questa è la prassi non vedo proprio come ne potremo mai uscire. E tra l'altro non capisco come mai la Finanza non vada a farsi un caffè o una pizza in questi locali.

Devo peraltro dire che non ho prova di scontrini non emessi in quanto in tutte e due le situazioni io ho avuto il mio bello scontrino. Ma mi chiedo: se fossi stato uno dei tanti turisti stranieri che ho visto negli stessi locali, a fine pasto avrei ricevuto lo stesso documento fiscale?

Come potete vedere dalla foto allegata, e che vi prego di camuffare sui nomi dei locali visto che si tratta di un indizio, ma non di una prova di colpevolezza, alle 10 di mattina una storica caffetteria del centro aveva emesso 4 scontrini fiscali, quattro! Credibile?

E cosa pensare della pizzeria in pieno centro, nella quale ho contato almeno dieci tavoli pieni in mezz'ora, che aveva emesso alle ore 14, quindi a fine orario di pranzo, ben 7 scontrini fiscali? Sette!

Scusate, ma quando i commercianti chiederanno ancora servizi, strade pulite, cantieri ed opere finite in tempi brevi mi ricorderò di questi numeri e non li prenderò più sul serio. Oppure lo scontrino non è più obbligatorio e io mi sono indignato per nulla? Mi aiutate voi a capire? Grazie!

Cordiali Saluti.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pizzeria e pasticceria in città murata a scontrini (quasi) zero. La lettera: "Credibile?"

QuiComo è in caricamento