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Cronaca

Pendolari scontenti, lettera alla Navigazione Lago di Como

Lamentele e disagi per i passeggeri dei battelli e aliscafi del lago di Como. Il "Studenti e Pendolari: colpiti e affondati!" ha indirizzato una lettera al direttore della Navigazione Franz Piunti per lamentare quella che viene considerata una...

Lamentele e disagi per i passeggeri dei battelli e aliscafi del lago di Como. Il "Studenti e Pendolari: colpiti e affondati!" ha indirizzato una lettera al direttore della Navigazione Franz Piunti per lamentare quella che viene considerata una pessima gestione del servizio in occasione dell'ondata di maltempo dello scorso novembre.

Egregio Dott. Piunti,

Con la presente torniamo a scriverLe e, proprio come nel gennaio 2012, le circostanze che ci inducono a farlo non sono delle più piacevoli.

Impossibile negare, infatti - e mi auguro che anche Lei condivida questa lettura - che nell’ultimo mese i pendolari della Navigazione abbiano vissuto situazioni davvero intollerabili, affrontando problemi che andrebbero risolti il prima possibile, per riconfermare le qualità che ci hanno portato ad usufruire del servizio: efficienza, puntualità, chiarezza.

Certo, era impensabile che le condizioni meteorologiche delle scorse settimane non causassero disagi e rallentamenti a ogni mezzo di trasporto, ma questo fatto non deve essere strumentalizzato e proposto come scusante per mascherare quello che è stato - consenta lo sfogo - un fallimento totale da parte della Navigazione e dei suoi vertici. La situazione non è stata gestita nel migliore dei modi, e due sono gli aspetti che desidereremmo mettere in discussione, con la speranza che le nostre considerazioni non siano intese come "fisiologiche" lamentele di pendolari spazientiti bensì come stimoli per migliorare: quello dei continui disagi e quello della comunicazione all'utenza.

Quanto al primo punto, i ripetuti ritardi che hanno caratterizzato il mese di novembre (ancor prima dell'emergenza meteo che si è verificata dalla metà del mese in poi) sono stati una ricorrenza sgradita a gran parte degli studenti e dei lavoratori che usufruiscono del servizio rapido. Le pare normale - cosa che si è verificata la prima settimana di novembre - che la prima corsa (arrivo previsto a Como alle 07.30) arrivi per cinque giorni consecutivi nel capoluogo con 15 minuti circa di ritardo, privando studenti universitari, e lavoratori che si spostano in treno da Como, della possibilità di trovare la coincidenza e costringendo gli studenti degli Istituti superiori di secondo grado posti in posizione non centrale (per fare degli esempi, Liceo Giovio o Setificio) a “consumare” una giustifica di ingresso in ritardo? E pensare che risolvere questo secondo caso non sarebbe nemmeno stato troppo difficile: sarebbe bastata una telefonata ai Dirigenti Scolastici degli istituti coinvolti per chiedere di essere comprensivi, promettendo che quello spiacevole evento non si sarebbe più verificato.

O era forse impossibile fare questa promessa? Il dubbio sorge spontaneo, dal momento che nei giorni successivi né sono stati reintrodotti mezzi riparati (se non erriamo, erano in funzione solamente i catamarani e il "Voloire") né sono stati evitati i ritardi, con il caso limite della prima corsa mattutina di lunedì 17, quando alle 7.30 si era a Tremezzo anziché a Como.

E non dimentichiamo quel che è successo nella sera di venerdì 14: l'aliscafo delle 18.10 parte, ma subisce un incidente pochi minuti dopo la partenza, e non vi è alternativa al rientro a Como. Una volta raggiunto il pontile di partenza, non ci si adopera per reperire un mezzo sostitutivo o per esonerare i passeggeri dal pagamento del biglietto dell’autobus (come è stato poi fatto, a ragion veduta, nei giorni successivi), bensì i passeggeri vengono lasciati al pontile in attesa della corsa successiva, partita oltre un’ora dopo. Ecco, questo è il tipico esempio di quello che un pendolare non si aspetta da un servizio che paga (caro rispetto agli altri mezzi che coprono le analoghe tratte).

Ma passiamo al secondo punto, e proviamo a ragionare su come sono state comunicate agli utenti le decisioni prese in queste ultime settimane. Tre sono gli episodi che vorremmo sottoporLe:

1. Il 13 novembre viene pubblicato un “AVVISO AL PUBBLICO” in cui «si comunica all’utenza che, a causa dell’alto livello idrometrico del lago, alcune corse del servizio rapido saranno effettuate fino a nuovo

avviso con arrivo e partenza al pontile n°1». Fra le corse segnalate vi è quella con partenza da Como alle 13.30 (SR 114). Pertanto, il giorno successivo, gli studenti che usufruiscono di quella corsa si recano al pontile 1, peccato che poi l’aliscafo sia in partenza dal pontile 5. Senza nuovo avviso, né alcuna comunicazione data a voce.

2. Lunedì 17 la maggior parte delle corse del servizio rapido viene soppressa, ma senza che gli studenti siano messi a conoscenza di questa decisione (non sarebbe stata una cattiva idea quella di prefigurare la possibilità di quest’evenienza all’arrivo della prima corsa mattutina). Ma quello che più stupisce è la risposta che viene data a un pendolare che telefona alla sede della Navigazione per sapere se la corsa delle 13.30 fosse tra quelle soppresse: «Al momento non è possibile dare una risposta. Fino alle 13.25 non vi sarà certezza. Provi a richiamare a quell’ora». Diconsi tempestività e chiarezza. In questo modo si intende andare incontro ai pendolari?

3. Merita una riflessione da parte nostra anche il caso di cui è stata protagonista Silvia Busato, lavoratrice pendolare residente a Lezzeno e titolare di un abbonamento annuale che le consente di arrivare a Menaggio, ma non di tornare a Lezzeno, secondo l’orario invernale appena entrato in vigore. E pensare che, a differenza del caso di cui siamo stati protagonisti noi due anni fa, non si tratta di una «corsa da pochi spiccioli» (come Lei ebbe a definire elegantemente le corse pomeridiane dirette in Alto Lago), bensì soltanto di una fermata “a richiesta”, che poco inciderebbe sui tempi di percorrenza. Ecco, senza entrare nel merito della decisione (che noi non condividiamo), limitiamoci al metodo: non sarebbe stato meglio confrontarsi con chi trae vantaggio da quella “fermata a richiesta”, in modo da trovare una soluzione comune senza arrivare alla consueta decisione presa dall’alto e puntualmente penalizzante per l’utente?

Ecco, direi che ci siamo “sfogati” abbastanza. Ora attendiamo da Lei qualche risposta: potranno ripresentarsi situazioni come quelle sopradescritte? Come intende intervenire la Navigazione del Lago di Como per fronteggiare le problematiche evidenziate? Quanto tempo dovremo aspettare prima che il servizio al quale siamo abbonati torni ad essere puntuale ed efficiente? Riusciremo mai ad ottenere quello che chiediamo da sempre, ovvero un trattamento di riguardo per pendolari, studenti e residenti, magari attraverso tariffe agevolate? A queste domande solo Lei può rispondere.

E ci consenta un’ultima postilla. Trenord, che indubbiamente “batte” la Navigazione quanto a ritardi e disagi, garantisce

- Comunicazioni tempestive (anche attraverso i canali “social”)

- Mezzi sostitutivi offerti tempestivamente

- Unico abbonamento per tutti i mezzi del servizio pubblico regionale a soli 103€

- Un Bonus riservato agli abbonati mensili o annuali, che consiste in una riduzione del 30% sul successivo abbonamento mensile o in un rimborso per l’abbonato annuale, qualora la tratta di riferimento non rispetti lo standard minimo dell’indice di affidabilità del servizio (che tiene conto di ritardi e soppressioni dei treni della direttrice per cui si è abbonati).

Lei crede che la Navigazione non possa competere con Trenord, oppure possiamo prendere spunto e riconfermare la qualità del servizio che la Nav ha sempre offerto?

RingraziandoLa per il tempo che ci ha dedicato, Le porgiamo cordiali saluti

Il Gruppo "Studenti e Pendolari: colpiti e affondati!"

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