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Cronaca

Quintali di droga dal Sud America: denaro ripulito comprando opere d'arte. Indagati anche a Como

L'operazione è stata coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Milano: 31 le persone accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga

Ci sono anche 3 comaschi coinvolti nella maxi operazione contro i narcotrafficanti condotta dalla polizia di Stato di Milano, coadiuvata, dagli agenti della Questura di Como per gli arresti nel nostro territorio. L'accusa loro rivolta è di concorso in spaccio e traffico di sostanze stupefacenti, di cui avrebbero gestito una base di stoccaggio nel Comasco. Sono scattati i "sigilli" anche per i conti correnti per due aziende di logistica e trasporti di a Pero (hinterland milanese) e a Como.

Quintali di droga tra Europa e Sud America: il blitz

Con le prime luci di giovedì 12 maggio, scrivono su MilanoToday, gli agenti hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 31 persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga e con forti legami con trafficanti sudamericani, latitanti ed esponenti di spicco della criminalità organizzata.

Uilizzavano chat criptate e pseudonimi, erano attenti a ogni dettaglio, anche perché con le loro comunicazioni avrebbero mosso quintali di droga tra Europa e Sud America, secondo quanto emerso dalle indagini della divisione antidroga della squadra mobile di Milano. Ma non è bastato. 

L'operazione, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Milano (Dda), ha interessato varie regioni italiane e stati tra cui Olanda, Spagna e Lituania. Durante il blitz è scattato il sequestro per una galleria d'arte di Amsterdam (luogo che sarebbe stato utilizzato per riciclare parte dei proventi dei traffici illeciti per l'acquisto di opere d'arte). Non solo, sono scattati i "sigilli" anche per i conti correnti per due aziende di logistica e trasporti di a Pero (hinterland milanese) e a Como. Le perquisizioni, infine, hanno interessato anche un circolo a Cologno Monzese, riconducibile a un noto gruppo di motociclisti: due dei loro soci, infatti, sono risultati coinvolti in una rilevante importazione di hashish.

L'indagine

L'indagine, hanno spiegato i detective, è iniziata a settembre 2019 con l'individuazione di una cellula locale di presunti trafficanti milanesi riconducibile a due imprenditori nel campo della ristorazione. Da questo aggancio i poliziotti, guidati da Marco Calì e Domenico Balsamo, sono risaliti a un personaggio ritenuto broker internazionale della droga "con collegamenti diretti con referenti sul territorio nazionale della criminalità organizzata campana, pugliese e albanese", hanno precisato dalla questura.

Nel corso dell'attività investigativa i presunti vertici dell'organizzazione avrebbero mostrato di avere solidi rapporti con trafficanti sudamericani, attraverso referenti italiani stanziali. Legami di rilievo sarebbero emersi anche con criminali di spessore di origine lituana, già coinvolti in un'altra attività investigativa. In quella vicenda, nel dettaglio, il trafficante italiano era stato arrestato a margine di un summit con due narcos lituani poiché trovato in possesso di una pistola semi-automatica.

Chi c'era al vertice

Al vertice della presunta organizzazione ci sarebbe un italiano di 41 anni, già noto alle forze dell'ordine e titolare di una galleria d'arte di Amsterdam (posta sotto sequestro nella giornata di giovedì). L'uomo, che nelle chat criptate utilizzava il nickname Banksy, celebre artista street art totalmente estraneo alla vicenda, avrebbe intrattenuto "rapporti con vari narcotrafficanti legati ad associazioni di tipo mafioso", hanno puntualizzato dalla squadra mobile. Proprio con uno di questi sarebbe emersa una particolare connivenza tanto che - secondo gli agenti - avrebbe contribuito alla sua latitanza scortandolo da Kiev a Dubai. Inoltre, il presunto narcos avrebbe spostato quintali di droga in italia attraverso autotrasportatori e ditte conniventi, utilizzando autovetture estere e corrieri sempre diversi tra loro.

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