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Cronaca

Multa per l'aria condizionata in auto: la verità del sindaco di Cermenate e il ricorso al prefetto

Il ricorso al prefetto di Como è pronto: Cesare Allegri - lo studente di 25 anni multato da una vigilessa di Cermenate con una sanzione di 218 euro per essersi fermato in auto con motore e climatizzatore accesi – non intende darla vinta all'agente...

Il ricorso al prefetto di Como è pronto: Cesare Allegri - lo studente di 25 anni multato da una vigilessa di Cermenate con una sanzione di 218 euro per essersi fermato in auto con motore e climatizzatore accesi – non intende darla vinta all'agente di polizia locale. Il suo caso, apparso in anteprima su Quicomo con questo articolo, è diventato virale su internet e nei social network grazie all'evidenza che molti altri giornali gli hanno dato, come, per esempio Republica.it. Sul web si sono scatenati i commenti dei tantissimi che hanno espresso solidarietà al giovane, ma anche di chi dice che la vigilessa ha solo fatto valere la norma del codice della strada (articolo 157 comma 7-bis) che punisce chiunque sosti con il motore acceso al fine di mantenere in funzione l'impianto di refrigeramento. Cesare, però, ha già pronto il ricorso che presenterà a breve al prefetto di Como: “La norma in questione punisce chi effettua una sosta, mentre io ho effettuato una fermata (il codice della strada distingue tra sosta e fermata, ndr) di brevissima durata per effettuare una telefonata e chiedere indicazioni a un amico sul luogo dell'appuntamento. Ero quindi pronto a ripartire in pochissimi minuti”. Inoltre il ragazzo intende appellarsi anche all'articolo 32 della Costituzione che garantisce ad ogni cittadino italiano la tutela della salute: “Ero fermo in una zona malfrequentata dove a poche centinaia di metri viene esercitata la prostituzione”.

La verità del sindaco di Cermenate, Mauro Roncoroni, è però un'altra: “Da quanto comunicato dai vigili mi risulta che il ragazzo fosse fermo in un'area di parcheggio dove di sera vige il divieto di sosta proprio in virtù del fatto che l'area è frequentata dalle prostitute. Il divieto di sosta serve ad evitare che le prostitute si appartino con i clienti. Effettivamente l'agente di polizia locale ha confermato che il giovane era da solo, in macchina con gli auricolari e che stava effettuando una telefonata. E' stato invitato a spostarsi. La vigilessa si è allontanata momentaneamente per vedere se era possibile prendere il numero di targa di alcune auto che erano passate a forte velocità. Quando è tornata indietro ha visto che il giovane non si era ancora sostato e ha proceduto a fare la multa”.

Una versione dei fatti che Cesare Allegri smentisce categoricamente: “Se ero in divieto di sosta perché non mi è stata fatta la multa per questo motivo? Ribadisco: avevo effettuato una fermata temporanea e il fatto che avessi ancora la cintura allacciata lo conferma. Staremo a vedere cosa deciderà il prefetto”.

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