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Cronaca

Maroni si ribella al Ticino: "Frontalieri state a casa un mese, vi pago io. Poi vediamo"

Una provocazione, ovviamente, e nulla più. Ma le parole pronunciate oggi alla Rsi dal governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni, fanno comunque scalpore: "Se Norman Gobbi continua con questa ostinazione, io penso di dire ai lavoratori...

Una provocazione, ovviamente, e nulla più. Ma le parole pronunciate oggi alla Rsi dal governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni, fanno comunque scalpore: "Se Norman Gobbi continua con questa ostinazione, io penso di dire ai lavoratori lombardi: facciamo una prova, per un mese non andiamo a lavorare in Svizzera. Vi pago io lo stipendio. E poi vediamo cosa succede".

L'evocazione di un inedito sciopero dei frontalieri, insomma, che nasce come risposta particolare al presidente del governo ticinese, Norman Gobbi (Lega dei Ticinesi) che da tempo paventa la possibilità di chiudere le frontiere con l'Italia per mettere un muro al passaggio di profughi e clandestini e poi - e questo punto in particolare ha fatto infuriare Maroni - tramite un provvedimento del Dipartimento delle istituzioni ha introdotto la richiesta ai lavoratori frontalieri dell'estratto del casellario giudiziale e del certificato dei carichi pendenti per potere lavorare oltreconfine. Tutte dichiarazioni e misure che Maroni oggi ai microfoni della ticinese Rsi ha definito "eccessive, anche perché la campagna elettorale è finita".

Per tutta risposta, in replica al governatore lombardo sempre tramite la Rsi, Gobbi ha parlato di "politica italiana strabica" e ha rimarcato "il dumping salariale" che spesso i frontalieri determinano nel mercato del lavoro ticinese

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