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Cronaca

Maroni e Peverelli: "Tempi certi sulle paratie, impossibile bloccare fondi in eterno"

Non è sfuggito ai più attenti, ieri sera in consiglio comunale, una telefonata nel cuore della seduta dedicata alle paratie del consigliere comunale leghista Diego Peverelli. Oggi, a distanza di qualche ora, emerge con chiarezza con chi...

Non è sfuggito ai più attenti, ieri sera in consiglio comunale, una telefonata nel cuore della seduta dedicata alle paratie del consigliere comunale leghista Diego Peverelli. Oggi, a distanza di qualche ora, emerge con chiarezza con chi interloquiva l'esponente del Carroccio a Palazzo Cernezzi: il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. Il quale ha espresso direttamente a Peverelli la sua forte preoccupazione per l'allungamento dei tempi per la ripartenza del cantiere. Lo stesso consigliere comunale leghista conferma e ribadisce i timori e le richieste espresse direttamente dal governatore. "Nessuno vuole fare polemica e, anzi, Maroni naturalmente conferma gli impegni che ha assunto a suo tempo per ridare il lungolago ai comaschi - afferma Peverelli - Però il presidente è stato altrettanto netto nel ribadire che ora serve una svolta decisa e precisa sui passi da compiere. Questo significa che ci attendiamo a brevissimo un'indicazione certa sulla ripartenza dei lavori, sulla loro durata e soprattutto sulla loro conclusione definitiva".

diego-peverelliInutile dire che pesa - e non poco - l'enorme impegno economico preso dal Pirellone per il cantiere comasco: tra i 5 milioni impegnati già a suo tempo dall'ex governatore Roberto Formigoni e le risorse "trovate" direttamente dallo stesso Roberto Maroni (in totale quasi 8,5 milioni di euro), le casse milanesi hanno coperto ogni nuova necessità economica del Comune di Como per il lungolago. "E questo pesa - aggiunge ancora Peverelli - Anche perché in tempi di ristrettezze economiche per tutti gli enti pubblici, e con le legittime richieste di investimenti che arrivano alla Regione da tutte le province, non è possibile congelare in eterno tanti soldi. Soprattutto se ancora non vi è chiarezza su quando ripartiranno i lavori e quanto dureranno. Ripeto: ieri il presidente ha confermato che intende ridare il lungolago a Como e vuole assolutamente rispettare gli impegni. Ma questo non può essere interpretato dal sindaco e dalla maggioranza come una sorta di assegno in bianco da usare quando e come si vuole".

Fin qui, dunque, l'ufficialità. Di ufficioso, però, c'è anche il fastidio per l'attacco frontale riservato dal primo cittadino al governatore pochi giorni fa con la lettera pubblica per rivendicare la gratuità della Tangenziale di Como. Inoltre - e questo è un pensiero che anche in ambienti di Forza Italia viene spesso rimarcato - la Regione non vuole correre il rischio di trovarsi a finanziare (economicamente e politicamente) indirettamente la campagna elettorale del centrosinistra comasco tra due anni senza avere un diretto controllo almeno sul lungolago dove sono stati investiti tanti milioni.

Insomma, se la parola ultimatum oggi sarebbe troppo, la sensazione è comunque che ora alla Regione stia prevalendo la linea dura verso il Comune di Como, sintetizzabile così: basta aiuti senza riscontri certi e immediati, almeno in tema di paratie.

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