Magatti: "Inevitabile lo sgombero del centro di Tavernola". Le immagini della struttura
L'alba dopo lo sgombero notturno del centro comunale di Tavernola per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati - gestito fino alla mezzanotte trascorsa dalla cooperativa Biancospino - ha veramente il sapore del "day after". La...
L'alba dopo lo sgombero notturno del centro comunale di Tavernola per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati - gestito fino alla mezzanotte trascorsa dalla cooperativa Biancospino - ha veramente il sapore del "day after". La struttura, in via Vertua Gentile a Tavernola, appare deserta, spoglia e desolata. Ma all'obiezione naturale su chi, in così poche ore, abbia portato via mobili e suppellettili di ogni genere, la risposta dell'assessore ai Servizi Sociali, Bruno Magatti, è disarmante: "Non è stato portato via assolutamente nulla. Era già così". Vuota, in una parola.
E così, dopo aver ricordato che il contratto di gestione del centro con la cooperativa era scaduto proprio ieri a mezzanotte, Magatti spiega come si è arrivati allo sgombero della ventina di minori stranieri pochi istanti dopo.
"Già all'inizio dell'estate - dice l'assessore - avevamo ricevuto dall'Asl, dopo ispezioni condotte sul posto, l'intimazione di provvedere perché in quelle condizioni la struttura non aveva più i requisiti minimi per continuare a ospitare i minori. A quel punto, sono seguiti alcuni incontri tra me, il dirigente del settore Franca Gualdoni e gli stessi responsabili della cooperativa per invitare questi ultimi a provvedere. Avevamo avuto garanzie, ma nel concreto non è accaduto praticamente nulla".
"Pochi giorni fa - aggiunge Magatti - l'Asl ha compiuto una nuova ispezione e ancora nelle ultime ore vi è stato un altro confronto diretto con la cooperativa per rilevare le mancanze messe nero su bianco". La sensazione, a Palazzo Cernezzi, è che fosse praticamente imminente un stop dall'alto a ogni attività nel centro di Tavernola in assenza di rimedi alla situazione.
"A quel punto - aggiunge l'assessore - abbiamo chiesto un parere all'avvocatura comunale, per sapere se alla luce delle contestazioni e dei rilievi dell'Asl avremmo potuto concedere una proroga tecnica alla cooperativa oltre il 30 settembre, in attesa che il nuovo bando per l'assegnazione della struttura, predisposto ma non ancora pubblicato, fosse effettivo. La risposta dei legali è stata categorica: in quelle condizioni, non si poteva continuare in alcun modo l'attività". Da qui, in concomitanza con la scadenza del contratto, ecco la decisione del Comune di procedere con lo sgombero, con i giovani trasferiti tutti in strutture gestite dai Salesiani dove chi aveva avviato tirocini potrà continuarli.
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