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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Riflessione (semiseria) su magie e prodigi delle cartoline per Renzi

Uno dice: "Guarda come rosica". Vero, verissimo. Le cose vanno ammesse. Dunque è inutile negare che quando trovi 2, 3, 4 pagine di cronaca giudiziaria al giorno, e per giorni, come quelle apparse su "La Provincia" per le ultime clamorose inchieste...

Ma se quel bizzarro titolone si può archiviare come un Do-di-petto uscito un po' stridulo, la chiave di Sol stampata e distribuita in edicola oggi nelle consuete 20mila copie è qualcosa di più. E' oltre il licantropo cartaceo. Esso recita: "La prima vittoria delle cartoline. Cantone commissaria le paratie". Roba da sobbalzare e crepare d'invidia, pur a bordo del nostro gozzo piratesco davanti all'invincibile Corazzata. Anche perché, al fine di imprimere queste benedette cartoline nella menti e nelle carni dei lettori, il titolone che ci spiega come Raffale Cantone, magistrato d'acciaio e figura tra le più importanti e potenti in Italia nella lotta al demone della corruzione e ai mille mostri delle mafie, abbia chinato il capo davanti alle "postcards" è accompagnato da un lungo editoriale del vicedirettore Bruno Profazio. Articolo invero molto bello nel complesso e con un'analisi interessante sui riflessi politici dell'ultima lettera di Cantone ai comaschi (questa qui) ma dove spicca un ragionamento che, sebbene con eleganza, accosta indissolubilmente le cartoline della Provincia all'intervento del tremebondo presidente dell'Anac, giunto peraltro solo ad anticipare l'inchino del premier a cui la campagna postale era espressamente rivolta. Veniamo alle conclusioni, dunque. Tralasciamo il tentativo di trasformare il magistrato più autorevole e indipendente d'Italia, Raffaele Cantone, in un timido pm di provincia che prende paura per un paio di titoli locali e che, per placare le ire del suo temibile direttore, si inventa il commissariamento di un'azienda come Sacaim, visto che - con umiltà - riteniamo che 4 arresti e una decina di indagati abbiano inciso un pochino di più nell'accelerazione dei fatti. E tralasciamo il fatto che parlare di "prima vittoria della cartoline" abbia in sé un qualcosa che sfugge poiché il cartaceo viaggio della speranza verso Roma, finora, non solo non risulta essere avvenuto ma pare non abbia nemmeno ancora una data certa (a proposito, ma perché? Sono in cantina a stagionare, le cartoline? Sullo stendino ad asciugare? In un caveau svizzero? E portiamoli 'sti saluti a Matteo, dai, che qui sennò si rischia che i lavori ripartono prima che il "Provincia Van" sia sul raccordo anulare). palazzo-chigiLimitiamoci al fatto che aver radunato 40-50-60mila comaschi e non comaschi, famosi e non famosi, convinti o magari un po' spinti, attorno all'iniziativa sia stato comunque un successo indiscutibile, un'iniziativa vincente sotto molti profili (e vabè, roschiamo un pochino anche per quello, va bene), con una eco meritatamente grande e addolcita pure dal fatto che gran parte dell'intuizione si debba a una delle croniste migliori in circolazione, Gisella Roncoroni. Ora, però, fosse anche soltanto per scongiurare il pericolo di qualche muffetta qua e là sulla carta per la primavera umida, attendiamo tutti soltanto il momento dell'incontro con video, foto e intervista a Palazzo Chigi per la trionfale chiusura dell'iniziativa. E chissenefrega se alla fine la storia del cantiere paratie nei fatti dipenderà poco o per niente dall'iniziativa in sé, visto che in attesa dei flash su Matteo il mondo non si è fermato (o almeno non lo hanno fatto le Procure e la politica). Il trionfo e il valore dell'idea saranno comunque assicurati, ormai è certo. Persino senza dover arrivare ad attribuire alle cartoline il merito che Natale, magicamente, quest'anno cadrà il 25 dicembre.

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