Landriscina candidato sindaco, Fratelli d'Italia frena subito: "Operazione maldestra"

A poche ore dalla pubblicazione dell'indiscrezione - fondatissima, a seguito di ulteriori verifiche - circa il responsabile del 118, Mario Landriscina, quale possibile candidato sindaco di Como del centrodestra unito, emergono già le prime forte tensioni tra i partiti. Ad esporsi è Fratelli d'Italia, attraverso una dura nota del coordinatore provinciale Marco Mainardi che, per sgombrare subito il campo da dubbi, parla di "ipotetica candidatura a sindaco di coalizione del centrodestra a Como".

Da sinistra: Butti, Mainardi, Mascetti

"Apprendiamo dalla stampa locale - scrive Mainardi - che il sedicente centrodestra avrebbe individuato in Mario Landriscina il prossimo candidato a sindaco e che, in proposito, vi sarebbero state riunioni alla presenza di tutto il centrodestra comasco. Fratelli d'Italia precisa di non aver mai partecipato a incontri politici aventi all'ordine del giorno la ricerca del futuro candidato a sindaco di coalizione. Ci spiace che il nome di un medico stimato sia offerto in pasto alla stampa locale solo per soddisfarne la curiosità. Ci domandiamo quale senso abbia un'operazione cosi maldestra, se non quello di bruciare una ipotetica candidatura".

Il comunicato - che è firmato anche dal portavoce cittadino di FdI, Massimo Mascetti, e dal consigliere comunale Marco Butti - sembra già porre un primo fossato sulla via della possibile unità di coalizione a sostegno del responsabile del 118, che pure ha dato la propria disponibilità. Questione - pare di capire - legata soprattutto al metodo di scelta del candidato, evidentemente secondo Fratelli d'Italia meno collegiale e concordata con Forza Italia e Lega rispetto a quanto ipotizzabile in avvio e dunque immediatamente malvista. Una candidatura (pur forte) già al tramonto ancor prima di essere ufficializzata, dunque? Difficile a dirsi, anche se senza dubbio l'inizio dell'eventuale percorso comune del centrodestra verso il voto parte come minimo claudicante. Non escluso, però, che la forza del candidato Landriscina - nome su cui nessuna sigla sembra avere dubbi circa la bontà e il potenziale - possa ricomporre quella che pare già una vistosa frattura tra i (più o meno) alleati.