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Cronaca

La svastica, il cappio di una burocrazia cieca e la frustrazione del consigliere comunale: "Non posso cancellarla, pronto alla galera"

Una storia semplice. Per questo grottesca, non fosse per la drammaticità, totale, di quanto esprime. E' la storia di Dario Lucca, consigliere comunale di Grandate, e di un graffito, raffigurante una svastica, impossibile - almeno per ora - da...

Una storia semplice. Per questo grottesca, non fosse per la drammaticità, totale, di quanto esprime. E' la storia di Dario Lucca, consigliere comunale di Grandate, e di un graffito, raffigurante una svastica, impossibile - almeno per ora - da cancellare. Non serve dire altro. Il resto nello sfogo - amarissimo e pieno di volontà - del consigliere sul suo profilo Facebook. Eccolo:

La svastica nazista di Grandate resiste persino alla burocrazia. E' da sabato mattina che tento in ogni lecito modo - da cittadino e da consigliere comunale poi - di far oscurare questo segno che offende la memoria dell’umanità intera. Passato il week end alla riapertura del palazzo comunale anche stamane ho chiesto con insistenza l’intervento di qualcuno per cancellare questo simbolo che disonora l’intera comunità di Grandate. Dalla Polizia Locale mi hanno rimandato all’Ufficio Tecnico; da qui alla Segreteria comunale e alla Pedemontana essendo la società la proprietaria del muro imbrattato. Disarmato, mi sono offerto di prendere pennello e pittura, ma sono stato invitato a soprassedere per non rischiare una denuncia per imbrattamento ai sensi dell’art. 639 del Codice Penale. Sì, avete capito bene… Io, che vorrei cancellare la svastica e l’indecorosa e vile azione, rischio una pena con la reclusione fino ad un anno o una multa fino a 1.032 euro.

Il mio senso civico mi porta ad una seria riflessione: attendo ancora qualche giorno per vedere se la svastica nazista sarà cancellata e poi, volontariamente, potrei decidere di essere messo in galera per aver oscurato quel segno ignobile.

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