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Cronaca

La cassa del locale come un bancomat, arrestato barman: "prelievi" per 150mila euro in un anno

Godeva della piena fiducia del proprietario del locale il barista di Figino arrestato ieri dai carabinieri di Cantù. Nell’arco di un anno F.F., nato nell’89, ha fatto sparire dalla cassa del bar che si trova a ridosso della rotonda Galbusera a...

Godeva della piena fiducia del proprietario del locale il barista di Figino arrestato ieri dai carabinieri di Cantù. Nell’arco di un anno F.F., nato nell’89, ha fatto sparire dalla cassa del bar che si trova a ridosso della rotonda Galbusera a Novedrate una somma vicina ai 150 mila euro. All’inizio il titolare pensava che gli incassi ridotti fossero dovuti alla crisi, ma quando è si accorto che la merce continuava ad essere ordinata e di conseguenza venduta, ha capito che qualcosa non andava nel verso giusto, anche perché gli scontrini continuavano a diminuire mentre gli ordini restavano gli stessi. Il proprietario dell’esercizio però non ha mai sospettato del suo dipendente tant’è che lo scorso giugno si è presentato al comando dei Carabinieri per sporgere denuncia verso ignoti. In pratica il ragazzo si impossessava ogni giorno somme che variavano dai 350 ai 500 euro. Così gli agenti nella giornata di ieri hanno deciso di tendergli una semplice trappola, dopo che i vari accertamenti avevano portato tutti al ragazzo di Figino. Si sono presentati alle 9.30 in borghese e con soldi segnati, una banconota da 50 e una da 100 euro, hanno pagato l’uno un caffè e l’altro militare un pacchetto di sigarette. Non ricevendo lo scontrino hanno deciso di attendere il barista fuori dal locale alla fine del suo turno di lavoro, intorno alle 13,30. E qui i dubbi si sono trasformati in realtà: perquisito il ragazzo, hanno trovato nel suo portafogli proprio i soldi segnati con i quali avevano pagato. Il barman a quel punto ha confessato tutto, non opponendo resistenza e dichiarando di aver rubato nell’ultimo anno molti soldi dalla cassa. Nella sua auto i carabinieri hanno trovato altri 3700 euro e una volta a casa del ragazzo, durante la perquisizione domiciliare, hanno rinvenuto un vero campionario di sostanze dopanti: 18 confezioni di andrinol, 2 di oxandrolone, 2 di stanozol, 1 di clenbuterol, 1 di liothyronine e molto altro. Il ragazzo verrà processato il 15 dicembre 2015 e dovrà rispondere dell’accusa di furto aggravato e continuato, oltre alla denuncia a piede libero per detenzione di sostanze dopanti.

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