La casetta ricostruita, il mistero dei cancelli: la notte che potrebbe far saltare i Balocchi
Il punto potrebbe sembrare secondario. Eppure rischia di rivelarsi quello capace - anche ben al di là della "sola" vicenda della casetta - di cambiare molte cose nel prossimo futuro della città di Como. Potrebbe persino mettere in dubbio la...
Il punto potrebbe sembrare secondario. Eppure rischia di rivelarsi quello capace - anche ben al di là della "sola" vicenda della casetta - di cambiare molte cose nel prossimo futuro della città di Como. Potrebbe persino mettere in dubbio la prossima edizione della Città dei Balocchi, per dirne una.
Il punto è che, stando al contratto di sponsorizzazione in essere tra Comune e Consorzio Como Turistica per il tratto di passeggiata riaperta, l'orario di chiusura al pubblico del lungolago è fissato alle 24 e quello di riapertura alle 8 del giorno successivo. E su queste basi Palazzo Cernezzi vuole sapere come sia stato possibile che la Chops - o meglio la ditta incaricata di rimontare la casetta - abbia potuto liberamente lavorare esattamente nell'orario di chiusura. Perché i casi sono due: o gli operai e i furgoni con i "pezzi" della casetta sono entrati prima di mezzanotte (con la passeggiata ancora aperta), e allora il Comune vuole sapere come sia possibile che gli addetti del Consorzio Como Turistica, al momento di chiudere i cancelli alle 24, non abbiano notato una simile presenza e non l'abbiano segnalata d'urgenza ai vigili o all'amministrazione.
Oppure - e in questo scenario la posizione del Consorzio si farebbe ancora più difficile - se venisse accertato dal Comune che l'ingresso di operai e mezzi è avvenuto dopo la mezzanotte, cioè dopo la chiusura dei cancelli, ciò significherebbe che il Consorzio avrebbe appositamente aperto i cancelli per il rimontaggio della struttura oppure non li avrebbe chiusi del tutto all'orario prestabilito. Ipotesi che, se trovassero riscontro (senza contare che comunque alle 8 del mattino successivo vi era tutto il margine per il Consozio per avvertire il Comune della presenza sulla passeggiata della casetta-bis) lascerebbero ipotizzare come minimo una inadempienza contrattuale da parte del Consorzio Como Turistica, schiudendo in potenza le porte a un contenzioso anche legale. Scenario rischiosissimo, però, questo: perché entrare in causa con il Comune per il Consorzio potrebbe significare perdere i titoli necessari per partecipare al bando comunale per l'organizzazione degli eventi natalizi in città. Non è possibile, infatti, che soggetti in lite con l'amministrazione partecipino a simili selezioni pubbliche. Insomma: una causa tra Consorzio Como Turistica e amministrazione sulla vicenda della casetta, significherebbe probabile esclusione dei privati dall'organizzazione della kermesse dicembrina 2015.
Il momento, come si vede, è veramente topico. E visto che il Comune sembra intenzionato a muovere ogni passo possibile per accertare come siano andate le cose nella notte tra martedì e mercoledì a costo di dover compiere scelte "dolorose" e per accertare se vi siano, ed eventualmente a carico di chi, eventuali responsabilità anche legali per l'incredibile sviluppo della vicenda casetta, ogni scenario adesso è possibile.