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Cronaca

Il mite Bianchi sbottò: "Fermiamo le mamme coi Suv davanti alle scuole"

"Cosa possiamo fare per impedire alle mamme col Suv di portare i figli davanti a scuola?". E all'improvviso, nel cuore della Commissione comunale dedicata alle strutture scolastiche del Comune di Como, irruppe Filippo Bianchi (nella foto). Il...

"Cosa possiamo fare per impedire alle mamme col Suv di portare i figli davanti a scuola?". E all'improvviso, nel cuore della Commissione comunale dedicata alle strutture scolastiche del Comune di Como, irruppe Filippo Bianchi (nella foto). Il consigliere comunale di Como Civica, solitamente piuttosto taciturno nelle sedute serali, oggi ha movimentato il pomeriggio politico. A farlo innervosire - o, per usare la sua espressione, a fargli "prendere rabbia" - è il caos di auto che egli stesso ha notato davanti alla scuole delle Orsoline in via Bellinzona. "Una scena che si ripete sempre e che mi fa diventare matto", ha aggiunto Bianchi. Il quale ha poi ribadito la questione nuda e cruda: "Bisognerebbe impedire alle mamme con i Suv di arrivare fino lì".

Prima ancora che l'assessore alla Mobilità, Daniela Gerosa, replicasse, una battuta sul tema delle "mamme col Suv" era scappata anche al consigliere leghista Diego Peverelli: "Usano sempre il Suv perché la Cinquecento la deve usare il papà". Poi ha ricondotto la discussione su temi meno ironico-nervosi Daniela Gerosa. "Per impedire alle mamme col Suv di arrivare fin davanti alla scuola - ha affermato - bisogna puntare sulla mobilità alternativa: o con incentivi per il trasporto collettivo oppure con dei gran bei pedibus. Altrimenti, con divieti di accesso che davanti ad alcune scuole abbiamo sperimentato con successo. Nel caso specifico di via Bellinzona, però, servirebbe soprattutto una diversa gestione del parcheggio interno". gerosa-cesareo-commissione-23mar15La Commissione, in realtà, era convocata sul tema della edifici scolastici comunali, 41 in tutto di cui 7 risalenti alla fine del 1.800 e 34 invece mediamente datati anni '70. "Il vero punto dolente - ha specificato l'assessore Gerosa - resta la manutenzione ordinaria: con 180mila euro all'anno, infatti, possiamo giusto cambiare qualche lampadina. E' una cifra che da ridere, ma è il risultato delle tante necessità del bilancio comunale". La cifra, peraltro, è la stessa dal 2012 e tale resterà ogni anno fino al 2017. Meglio, invece, è andata per le manutenzioni straordinarie: a parte il 2012, quando vennero spesi sulle scuole comunali soltanto 79.500 euro, nel 2013 è stato investito un milione e 221mila euro, nel 2014 un milione e 729mila euro. Quest'anno la somma prevista è di 905mila euro, nel 2016 di un milione e 850mila euro e nel 2017 un milione e 150mila euro.

Sempre sul tema della manutenzione ordinaria e delle sue difficoltà, il dirigente del settore Edilizia pubblica, Antonio Ferro, ha precisato che "anche se talvolta non con tempestività, ogni intervento che arriva al Comune dai dirigenti scolastici viene seguito e nessuno è lasciato cadere nel vuoto". Per quanto riguarda l'estate 2015, inoltre, l'architetto di Palazzo Cernezzi, Elena Lo Jacono ha spiegato che "saranno complessivamente 25 gli istitui che saranno oggetto di inteventi".

In ultimo, una curiosità: alla domanda della consigliera Roberta Marzorati (Lista Per Como) sulla gestione del verde scolastico, l'assessore Gerosa ha risposto rivelando un dettaglio bizzarro. "Se potessimo risparmiare i 60mila che dobbiamo spendere su prescrizione Asl per realizzare le docce per le cuoche, previste dalla legge nelle scuole ma spesso poco utilizzate, potremmo ricavare più risorse anche per il verde scolastico".

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