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Cronaca

Contestata, temuta o venerata dai cortigiani. Ma Gerosa esprime un'idea chiara di città

"Daniela Gerosa si piazza prima per un altro motivo. Quel motivo si chiama “visione di città” Questo è il nocciolo della questione: secondo noi, l'assessore alla Mobilità è davvero l'unica che ha messo in campo (anche se sovente in malo modo)...

"Daniela Gerosa si piazza prima per un altro motivo. Quel motivo si chiama “visione di città” Questo è il nocciolo della questione: secondo noi, l'assessore alla Mobilità è davvero l'unica che ha messo in campo (anche se sovente in malo modo) un'idea più o meno organica della Como di domani. Questo – e sapete che siamo onesti: l'abbiamo contestata migliaia di volte sulle singole cose – in una città che fa dell'orticello e del tornaconto singolo al di fuori da ogni visione generale la propria bussola, ce la fa indicare come il politico da seguire con più attenzione per i prossimi 2 anni e mezzo di mandato".

giunta-como-13lug15E' proprio vero che il tempo è l'unico giudice sincero e trasparente per tutti. Le frasi virgolettate che avete letto si riferiscono a un articolo del 31 dicembre 2014 pubblicato esattamente sotto questa testata ed esattamente da chi scrive a un anno di distanza. Era il riconoscimento all'assessore alla Mobilità di Palazzo Cernezzi di politico - o politico/tecnico se piace di più - più interessante del 2014 (seguiva Lorenzo Spallino, quest'anno primo: altra galanteria coerente di Crono).

Insomma, con buonapace della risibile psicosi da assedio con cui la giunta al governo del capoluogo vive il rapporto con la stampa (questa stampa, a dire il vero), alla fine la coerenza dei fatti parla in maniera più chiara dei fantasmi che ognuno decide di albergare nella propria mente. E dopo aver analizzato, studiato e pubblicato in larga parte il gigantesco piano per ampliare fino a 32 chilometri la rete di piste ciclabili della città, non possiamo che confermare in maniera totale quando dicemmo 12 mesi fa: Daniela Gerosa (con Lorenzo Spallino e in parte con l'assessore al Bilancio Paolo Frisoni se questi riuscirà a portare il preventivo 2016 entro marzo) è l'esponente della giunta Lucini che più di tutti in questi 3 anni e mezzo ha saputo dare coerenza, organicità e visione politica alla propria azione politico-amministrativa. E molto più di colleghi che si proclamano custodi della fede o campioni della "vera sinistra" tout-court, esprime un'idea di Como molto più di centrosinistra di tanti pseudo-soloni d'area. Di più: se riuscirà a realizzare il piano ciclabile di cui sopra, sarà l'assessore alla Mobilità che almeno dall'epoca dell'istituzione del Girone (e in parte con la parziale ondata di autosili ai tempi di Paolo De Santis e successivamente con il Piano de traffico di Nini Binda) avrà inciso maggiormente sulle abitudini dei comaschi e sulla "sagoma viaria" di Como.

portici-plinio-19apr15E' del tutto evidente che in queste affermazioni apparentemente roboanti non vanno collocati soltanto i progetti futuri, ma anche ciò che è stato realizzato finora: l'allargamento della Ztl, la diffusione del bike-sharing, il piccolo aumento delle corsie preferenziali, le nuove zone 30 nei quartieri (Sagnino, zona viale Giulio Cesare, Lora e forse altre che dimentichiamo). Cose che potranno non piacere, linea d'azione che potrà essere giudicata assurda o persino fallimentare, con una modalità ampiamente discutibile (questo di sicuro: piazza Roma e la pioggia di incarichi esterni più o meno utili insegnano, ndr) e con una visione politica valutabile come utopistica e dannosa: ma in tutto questo - esattamente come dicemmo a fine 2014 - c'è un'idea di città. Potrà essere detestata e si potrà ferocemente criticare per non avere in realtà risolto alcun problema strutturale del traffico o ancor più della sosta. Temi assolutamente legittimi e probabilmente in parte senza dubbio reali. Ma il tema si potrebbe anche rovesciare: questo assessore ritiene in realtà di rispondere esattamente e a quei problemi ma senza partire dall'automobilista come punto di riferimento e soggetto da tutelare per primo. Il che ai molti che sovente si trovano intrappolati negli ingorghi comaschi o si disperano nella ricerca di un posteggio che non costi come un Rolex, potrà sembrare una bestemmia. Ma ciò che oggettivamente non si può negare è che vi sia una decisione politica in tutto ciò.

bikesharing-sindaco-gerosaE dunque su quella linea - divisiva, alternativa a canoni ben più consolidati e popolari ma certamente coraggiosa - Daniela Gerosa sarà giudicata nel 2017, se l'assessore si candiderà per un bis a Palazzo Cernezzi (nel 2012 non lo fece). Nel frattempo si potrà continuare a detestarla pregiudizialmente (errore fatale a molti suoi oppositori tuttora convinti che la lotta sul singolo tombino premi più di un disegno a vasto raggio) o a venerararla fideisticamente (altro terrificante sbaglio dei cortigiani che in Comune e fuori ne alimentano l'ego già smisurato senza offrire alcun pungolo per un ulteriore salto di qualità politica) o si potrà semplicemente sperare (è il nostro caso, se ci è permesso dirlo) che ora l'assessore scopra anche un confronto più aperto, semplice e schietto con la città e le sue componenti, sottraendosi lei per prima a quel clima avvelenato e autoindotto che talora pare trasformare Palazzo Cernezzi in un fortino assediato da nemici immaginari e torme di fantasiosi bifolchi contestatori.

gerosa-villaolmoD'altronde, alimentare all'esterno la sensazione di una casta altezzosa e chiusa nelle proprie paure e nei propri dogmi fa più danni che essere davvero così. Per dare soddisfazione a timori profondi, poi, c'è sempre il futuro di Villa Olmo, del suo Orto botanico e di un piano finanziario solido di cui ancora non si scorge l'ombra. Può bastare per coltivare qualche spettro, occupandosi con maggiore serenità del (piccolo) mondo fuori dal palazzo.

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