Como, scuola dell'infanzia. Sala mensa inadeguata, il pranzo per i bimbi è una "lotteria"
La scuola comunale dell'infanzia di via Palma, a Rebbio? Puoi iscrivere tuo figlio, ma che vi possa anche pranzare durante il prossimo anno scolastico è - sostanzialmente - una lotteria. La paradossale vicenda è emersa grazie alla segnalazione di...
La scuola comunale dell'infanzia di via Palma, a Rebbio? Puoi iscrivere tuo figlio, ma che vi possa anche pranzare durante il prossimo anno scolastico è - sostanzialmente - una lotteria. La paradossale vicenda è emersa grazie alla segnalazione di una famiglia che ha scoperto sulla propria pelle l'anomalia, non senza profonda delusione e rabbia.
In sostanza, nella struttura di via Palma i posti disponibili nella mensa comunale sono circa una ventina in meno rispetto a quelli per le attività scolastiche quotidiane. E per decidere quali bambini saranno i "privilegiati", ossia coloro che potranno anche pranzare nella struttura senza dover essere necessariamente riaccompagnati a casa per mancanza di spazio, è l'immancabile situazione reddituale. Che - come nella situazione che abbiamo verificato personalmente - anche nel caso di mamma e papà lavoratori dipendenti, senza fantascientifiche buste paga da nababbi, facilmente penalizza. E non poco. "E' una situazione assurda, che davvero fatichiamo ad accettare e che penalizza i bambini esclusi e crea grossi disagi alle famiglie", conferma la famiglia che si è sentita comunicare la pressoché certa impossibilità di iscrizione alla mensa di via Palma. In totale, la discrepanza tra i posti per le attività scolastiche dai 3 ai 6 anni e i posti disponibili al refettorio sarebbe di circa una ventina. E la causa sarebbe l'inadeguatezza strutturale - certificata anche dagli organi preposti ai controlli - della stanza dove i bambini mangiano: oltre un "tot" di piccoli, non è possibile accoglierne. A dispetto del fatto che gli iscritti alla scuola siano di più."Purtroppo è così - conferma il vicesindaco e assessore ai Servizi scolastici, Silvia Magni - Mi rendo conto del disagio per le famiglie e mi spiace, ma purtroppo il problema strutturale non è risolvibile in tempi rapidissimi. Tra l'altro, ormai è stato cancellato anche il criterio dello "stradario" per valutare le iscrizioni ai servizi scolastici, dunque davvero non possiamo intervenire in alcun modo almeno per quest'anno".