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Cronaca

A processo 3 ragazzi del "liceo bene" di Como: atti di bullismo e minacce verso un compagno

La chat chiamata Octopussy dove si leggono messaggi di una violenza inaudita

La colpa di Luca (nome di fantasia) era quella di avere un suo pensiero sulle cose, le sue idee politiche e di non essere uniformato a quello dei suoi compagni di classe. La sua autonomia di vedute sembrava infastidire gli altri e così è cominciato l'incubo. Minacce, frasi dense di odio, intimidazioni, il tutto impresso nella chat chiamata Octopussy dove si leggono messaggi di una violenza inaudita. La vicenda è stata raccontata sulle pagine del Corriere della Sera. I fatti risalgono al 2020 e 2021 e la vittima è stata costretta a cambiare scuola. Insieme a lui la sorella che frequentava lo stesso liceo "bene" di Como. Nella richiesta di rinvio a giudizio la pm ha sottolineato anche come i messaggi minacciosi, omofobi, antisemiti e inneggianti al fascismo "cagionavano a Luca un grave stato di ansia e di timore per la propria incolumità". Molti messaggi erano vere e proprie minacce di morte: di schiacciarlo con un trattore, picchiarlo forte, i bulli gli  hanno anche inviato foto con una sedia a rotelle evocativa. 

Un vero incubo di cui a scuola non si sarebbe accorto nessuno. In famiglia le cose però sono pian piano emerse, da lì la decisione dei genitori di presentare denuncia in Procura presso il tribunale dei minori. All'epoca dei fatti i tre bulli di Como ora sotto accusa avevano 17 anni. Nonostante tutto non sono mai arrivate le scuse. Ora però si aprirà un processo.

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