Como, picchiava a sangue la moglie davanti ai figli e le negava le cure: arrestato
Una storia di violenza e maltrattamenti in famiglia: l'uomo, un albanese di 46 anni, è stato portato al Bassone
Nella mattinata di oggi, 7 novembre, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Como hanno dato seguito all'ordine di esecuzione dell'arresto, nei confronti di K.J., albanese, regolare sul territorio italiano, classe 1975, residente a Como.
L'uomo è stato condannato, alla pena di due anni e due mesi di reclusione, con sentenza definitiva dalla Corte d'appello di Milano, per essersi reso responsabile di gravi maltrattamenti in famiglia e lesioni personali ai danni della moglie.
I fatti risalgono al 2016.
L'uomo ha sposato la sua connazionale nel 2003 e, poi, nel 2005 erano venuti in Italia. Fin da subito il marito aveva preso l'abitudine di picchiarla e di ubriacarsi. Sotto l'effetto dell'alcool i maltrattamenti diventavano più brutali e frequenti. Dopo l'arrivo dei due figli, per la moglie la situazione era diventata ancora più complicata perchè doveva proteggerli dalla violenza e dalle furia del padre.
Nonostante questa condizione, la donna non lo ha mai denunciato ma una sera, nel 2016, è stata colpita al volto dal marito in maniera talmente violenta da farla cadere per terra in un bagno di sangue, di fronte ai figli minori.
I ragazzi, hanno chiesto al padre di portare la madre all'ospedale ma l'uomo, consapevole delle conseguenze penali, ha vietato per giorni alla donna di uscire di casa.
Solo alcuni giorni, dopo, infatti, a causa di dolori, la donna si è recata in ospedale e, in seguito al referto medico, è stata contattata dalla Divisione Anticrimine della Questura. A quel punto, ha raccontato tutto ai poliziotti i quali, sulla base di altre testimonianze, hanno deferito alla Autorità Giudiziaria K.J. per maltrattamenti e lesioni.
Al termine del procedimento penale, l'uomo è stato condannato dal Tribunale Ordinario di Como nel 2018, con sentenza confermata dalla Corte d'Appello nel 2019.
Il provvedimento è stato consegnato agli uomini della Squadra Mobile nella mattinata di oggi. Gli agenti si sono subito messi alla ricerca del condannato e lo hanno trovato mentre rientrava dal supermercato, a casa della nuova compagna. Lo hanno quindi portato in Questura per gli adempimenti di rito e, infine, al carcere del Bassone.