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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Como è la seconda provincia lombarda più boscosa

Lecco è l'unica delle 12 province lombarde ad avere più della metà del suo territorio ricoperta da boschi. Al secondo posto c'è Como. E' uno dei dati, che forse in pochi già conoscevano, contenuti nell'8° Rapporto sullo stato delle foreste in...

Lecco è l'unica delle 12 province lombarde ad avere più della metà del suo territorio ricoperta da boschi. Al secondo posto c'è Como. E' uno dei dati, che forse in pochi già conoscevano, contenuti nell'8° Rapporto sullo stato delle foreste in Lombardia prodotto dall'Ersaf (Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste.

Il rapporto contiene tantissime informazioni sulla presenza e sull'evoluzione delle zone boschive sul territorio regionale. Qualche esempio:

- in un anno la superficie boscata è cresciuta dello 0,25%

- sono 624 gli ettari a disposizione di ogni lombardo

- l’incremento di massa legnosa in un anno equivale a tante cataste quanti 11 Duomi di Milano ma solo due di queste sono state tagliate

- quasi l’80% del bosco regionale è situato nelle aree montane contro il 13,2% in fascia collinare e il 7,6% in pianura.

- faggi, castagni e carpini sono gli alberi più presenti sul territorio.

A cosa è destinato questo legname? Tolto un 3% inutilizzabile, il 77% va ad usi energetici e cioè diventa legna da ardere, (a sua volta per il 60% destinata all’autoconsumo), mentre il 20% è legname da lavoro, o altri usi industriali. In particolare il ceduo va tutto per usi energetici, mentre la fustaia, al contrario, vede un utilizzo del 72% come legname da lavoro.

Nella sua introduzione al rapporto, l’assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia Gianni Fava rileva come “la superficie forestale continua a crescere e con essa aumenta la possibilità di utilizzare il legname lombardo. Oggi in Lombardia viene tagliato circa il 20% dell’incremento legnoso annuo, in linea con la media nazionale. Questo dato concede nuove opportunità di crescita per la filiera, in quanto – almeno in linea teorica – indica che si potrebbero quintuplicare le utilizzazioni forestali senza intaccare il ‘capitale’ boschivo”.

Veniamo poi alle singole province lombarde: i due terzi dei boschi sono distribuiti tra Brescia, Sondrio e Bergamo le quali da sole ricomprendono circa i due terzi dei boschi regionali. Brescia, con gli attuali 170.502 ettari di boschi, è la provincia più boscata, con un valore decisamente superiore alle altre. Le province con le minori estensioni boschive sono principalmente quelle di pianura, ovvero (in ordine crescente): Lodi, Mantova, Monza-Brianza, Cremona e Milano. Oltre il 60% dei boschi di pianura è localizzato nelle sole tre province di Milano, Pavia e Varese, mentre più variegata è la distribuzione del bosco collinare.

L’andamento annuale della superficie boscata vede un bilancio positivo per tutte le province, favorito anche dai pochi ettari trasformati. Lodi e Monza-Brianza sono ancora le province con le minori oscillazioni, mentre tutte le altre mostrano una certa variabilità, seppur con dinamiche differenti. Il maggior aumento si rileva nelle province di Pavia e Brescia, in entrambi i casi dovuto principalmente all’avanzata del bosco di origine naturale, ma con un apporto considerevole, per Pavia, anche dai nuovi impianti. Se si parla di percentuale di boscosità rispetto all'estensione del proprio territorio i numeri, però, sono altri. La variazione annuale non ha modificato sostanzialmente l’indice di boscosità delle diverse province. Lecco è l’unica fra le dodici province ad avere più della metà del proprio territorio ricoperto da boschi, seguita da Como che raggiunge il 49,8%. Anche Varese e Bergamo hanno indici sostenuti, superiori al 40% mentre Brescia raggiunge solo il 35%. Quest’ultima provincia infatti oltre a possedere la maggior quantità di boschi in valore assoluto è anche quella con la maggior superficie territoriale, fattore che ne riduce in proporzione la rappresentatività. In fondo alla lista troviamo le tre province di pianura di Mantova, Cremona e Lodi.

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