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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Como, tassa rifiuti non pagata per 2 milioni di euro: partiti 6mila avvisi

Tempi duri per gli evasori della vecchia Tares, la tassa sui rifiuti e sui servizi, riferita all’anno 2013 (il primo anno in cui la Tares ha sostituito la Tarsu per poi venire sostituita dalla Tari), sono stati emessi oltre 6mila accertamenti di...

Tempi duri per gli evasori della vecchia Tares, la tassa sui rifiuti e sui servizi, riferita all’anno 2013 (il primo anno in cui la Tares ha sostituito la Tarsu per poi venire sostituita dalla Tari), sono stati emessi oltre 6mila accertamenti di omessi o parziali pagamenti per un importo pari ad oltre 2 milioni di euro. La notifica di tali atti è stata già effettuata per circa 1000 contribuenti (per i soggetti residenti fuori Como), è in corso per altri 1.000 contribuenti, e proseguirà fino ad aprile, in modo graduale, per consentire al personale dell’ufficio Tributi di gestire le richieste di chiarimenti che, inevitabilmente, questo tipo di attività genera. Gli accertamenti sono stati emessi in collaborazione con Creset, l’agente di riscossione del tributo di tale annualità, che ha provveduto alla elaborazione, alla stampa ed alla notifica degli atti.

tari-uffici-29set15-1Tutte le informazioni riferite agli avvisi dovranno essere indirizzate all’ufficio Tributi del Comune, utilizzando i riferimenti di telefono o mail che sono indicati sugli atti. Nel caso in cui il cittadino che riceve l’accertamento abbia già pagato il tributo contestato, sarà sufficiente inviare all’ufficio Tributi del Comune la copia del pagamento effettuato, affinché possano essere seguire le necessarie verifiche. Può, infatti, capitare che l’intermediario che ha dato esecuzione al pagamento (ossia l’addetto allo sportello) abbia digitato in modo errato qualche codice, come, ad esempio, il codice catastale del Comune di Como, con la conseguenza che il pagamento sia stato poi accreditato ad un altro Comune. L’ufficio esaminerà tutte le richieste e provvederà a verificare se vi siano stati tali errori contattando la struttura di gestione del flussi F24 dell’Agenzia delle Entrate. Successivamente, potrà essere chiesto al contribuente di rivolgersi all’intermediario per la rettifica dell’errore commesso, annullando l’F24 errato ed effettuando una nuova operazione corretta. In alternativa l’ufficio Tributi del Comune di Como potrà chiedere all’ente che ha ricevuto il pagamento lo storno a favore del Comune di Como, destinatario del pagamento.

frisoni-22set15Altri errori possibili, sono quelli di chi effettua il pagamento a nome del coniuge o di un parente senza darne informazione all’ufficio. Anche in questo caso sarà sufficiente presentare una copia della ricevuta all’ufficio Tributi. Per coloro che, invece, si fossero dimenticati di effettuare il pagamento contestato, sarà sufficiente effettuare il pagamento per evitare l’applicazione delle sanzioni, pari al 30% se l’inadempimento persiste oltre il termine di 60 giorni dalla notifica dell’accertamento. Per la Tares 2013 erano state inviate due richieste di pagamento, la prima con scadenza 31 luglio 2013 (il cui importo era calcolato applicando la tariffe Tarsu dell’anno precedente nella misura del 60%), la seconda con scadenza 24 gennaio 2014 (con applicazione delle tariffe Tares deliberate al netto di quanto già calcolato e richiesto per la prima rata, e con l’applicazione della maggiorazione di competenza dello Stato). “Pur nei limiti del personale l’ufficio Tributi promuove un lavoro egregio per il recupero delle tasse non pagate - commenta Paolo Frisoni, assessore alle Politiche Finanziarie e Tributarie - Questi accertamenti sono una questione di giustizia, anche nei confronti di chi ha pagato”.

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