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Cronaca

Ceruti (M5S): "No al dogma dei volontari. Oppure Lucini licenzi gli assessori e chiami loro"

La dura riflessione di Fulvio Valsecchi, attivista del Movimento Cinque Stelle, sul ruolo delle associazioni di volontariato che da tempo intervengono su vari problemi della città gratuitamente e, nello stesso tempo, sul rapporto di questi...

La dura riflessione di Fulvio Valsecchi, attivista del Movimento Cinque Stelle, sul ruolo delle associazioni di volontariato che da tempo intervengono su vari problemi della città gratuitamente e, nello stesso tempo, sul rapporto di questi soggetti con l'amministrazione, ha aperto un profondo dibattito sul tema. Dall'accusa di Valsecchi ai volontari di "rubare il lavoro", passando per le repliche degli interessati, in molti hanno preso posizione. Oggi, in questo senso, ospitiamo e volentieri pubblichiamo l'articolato intervento del capogruppo a Palazzo Cernezzi dei Cinque Stelle, Luca Ceruti, che rivendica a gran voce il diritto-dovere di porre dubbi e perplessità sul ruolo delle associazioni di volontariato, sulle inefficienze del Comune e sul rischio che - parlando delle prime - si sconfini nel "dogma" intoccabile. Di seguito, l'intervento integrale di Luca Ceruti.

Lo ha ricordato Papa Francesco: “Nel lavoro l'individuo ritrova la sua dignità, ritrova i motivi per rientrare nella società”. Società, si badi bene che non è solo fatta di bilanci e di saldi attivi o passivi, di vincoli e patti fra sindaci, di tasse di evasione o quant'altro di sola e pura materialità. Il governo e gli enti farebbero bene a ricordare che esiste il concetto di umanità e di solidarietà alla base di quel patto sociale tra i cittadini che forma l'ossatura del nostro convivere civile in una democrazia. valsecchi-fulvioForte attenzione ha riscontrato lo sfogo (peraltro assai motivato) del nostro attivista, Fulvio Valsecchi (nella foto a sinistra) ed il conseguente nostro intervento. Il volontariato è uno di quei temi che vanno toccati “solo” con una profusione di lodi e complimenti, non si può osare altro? Ma è un argomento che purtroppo viene cavalcato ad arte per sopperire a ben altre mancanze. Vorremmo davvero capire che cos'è il fenomeno volontariato, che riconosciamo essere l'unico fenomeno concreto, che si muove in città e per la città. C'è stata la risposta da parte di associazioni di volontari, come se l'attacco fosse rivolto a loro. Non è assolutamente nostra intenzione attaccare loro. Non è questo che vogliamo: il nostro intento è quello di far aprire un serio dibattito su quello che non fa o non sa fare l'amministrazione. L'associazione “Per Como più pulita” si è sentita attaccata, addirittura per loro siamo contro i volontari, eppure per primi ci siamo mossi a loro sostegno, per un deposito o cercando di rispondere a loro appelli per alcuni strumenti. Affermano che se non ci fossero loro, certi piccoli lavori non li farebbe nessuno, vero!

Ma questi lavori sono davvero solo cassette delle lettere?

lucini-fascia-tricolore-2La replica da parte dell'amministrazione è solo il vecchio solito mantra che “non ci sono soldi” (potrebbero di tanto in tanto per cambiare la scusa però!). Ma quanti ne servono di soldi per la manutenzione ordinaria delle piccole situazioni? Dopo due anni in cui solo i volontari riescono ad agire e gestire la città, forse dalla mia amministrazione posso pretendere che lo sappia e agisca. Quanto risparmiamo grazie ai volontari? Forse occorrerebbe soppesare bene, con dati oggettivi e certi, il loro operato, per capire se e come l'amministrazione pubblica può intervenire.

Quante ore/uomo una associazione come (e.g.) “Per Como più pulita” spende alla settimana o al mese per la nostra città? Di quanti soldi stiamo parlando? Qual è la cifra, in euro?

Fra pochi giorni si inizierà a discutere il bilancio preventivo, e forse la conoscenza di questa cifra può diventare anche una vera opportunità di crescita per Como. Da contribuente mi aspetto che l'amministrazione della mia città, gestisca la mia città, che si facesse delle domande e mi aspetto, forse assurdamente, di avere anche delle risposte e di trovarle nel bilancio previsionale di ben 113 milioni di euro.

xcomopiùpulita-6Una discussione corretta non farebbe gridare allo scandalo della polemica politica e non si esaurirebbe nel passatempo della lettura di un giornale. Forse sarebbe il caso che la risposta fosse la capacità di elaborare una risposta alle esigenze della città. E' stato di recente istituito il “regolamento del volontariato”, dove appunto si regolamenta la domanda per fare manutenzione del bene Comune. Quindi, il supporto saltuario del volontario cambia, diventa un lavoro. Questa è l'unica risposta che sa dare l'amministrazione? Allora lo dichiari: noi non siamo in grado, faccia chi ha voglia e lo faccia in modo continuativo e regolare e prenda il posto nostro.

Se ci fosse un'attenta discussione approfondita forse si capirebbe qual è il reale problema: perché la domanda da porsi è questa: può una città capoluogo di provincia affidarsi solo e interamente ai volontari nella cura di giardini e di arredi urbani? La figura del volontario professionista è una cosa totalmente positiva in una società civile, ma ne siamo veramente convinti? Davvero non ci sono altri modi da vagliare? Davvero servono a a poco artifici retorici come lo spostare il discorso da una faccenda seria a una sterile polemicuccia che umilia tutti quanti.

francesco-bianchi-1lug15-2Vorremmo anche ricordare come per l'opera svolta, “Per Como più pulita” abbia subito diversi attacchi da parte degli imbrattatori, attacchi ricevuti per aver pulito la città! Se lo avesse fatto il Comune, avrebbero avuto la stessa spavalderia per minacciare? Porre dei dubbi ha incendiato le polemiche, come se si fosse bestemmiato un dogma di fede. Eppure anche le cose intoccabili, volontari, associazioni, la Chiesa, forse andrebbero valutate anche da prospettive diverse. Non sempre tutto è perfetto, così come c'è la raccontano.

Noi abbiamo forti dubbi sui volontari professionisti e non ce la sentiamo di far finta di nulla. Altrimenti, caro Mario Lucini, mandi a casa i suoi assessori, i professionisti, pagati, a cui finora ha affidato le deleghe, mandi a casa anche i dirigenti ben premiati e affidi quanto prima gli assessorati ai volontari che con amore fanno tutto.

Potrebbe dare l'assessorato alla gestione urbana a “Per Como più pulita”, l'assessorato al verde ai “Guerriglia gardening”, l'assessorato alla sicurezza/polizia locale alle ronde notturne che girano per la città ecc. Così vedrà che il bilancio previsionale sarà uno scherzo e i soldi ci saranno eccome. Possiamo anche far finta che tutto va bene così che è giusto scegliere solo i volontari. Come Movimento 5 Stelle, siamo tutti volontari, non abbiamo struttura, statuto o sede. Ci guida solo il senso civico. Allora decidiamo chiaramente che la città la gestiscono i volontari, che amano la città e non hanno secondo fini.

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