Cento anni dalla Grande Guerra: una visita per scoprire le trincee della Linea Cadorna
Dalla fitta vegetazione, tra arbusti, alberi e cespugli, affiorano le fortificazioni che difesero i confini nord dell'Italia nella Grande Guerra. Parliamo di quel complesso di trincee denominate "Linea Cadorna". Esempi di queste fortificazioni...
Dalla fitta vegetazione, tra arbusti, alberi e cespugli, affiorano le fortificazioni che difesero i confini nord dell'Italia nella Grande Guerra. Parliamo di quel complesso di trincee denominate "Linea Cadorna". Esempi di queste fortificazioni sono ben visibili ( e visitabili) nel Parco della Spina Verde di Como. Negli ultimi anni, come è noto, sono state recuperate e conservate, proprio per mantenere una delle più significative testimonianze belliche della Prima Guerra Mondiale in territorio comasco.
In occasione dei cento anni dell'inizio della Grande Guerra il Parco Spina Verde ha organizzato una bella visita guidata alla scoperta della Linea Cadorna. Il 27 settembre, per la precisione, verranno effettuate due visite. Prima visita: alle 9 ritrovo nel piazzale della chiesa di Monte Olimpino (via Amoretti); alle 12.30 pranzo al sacco (autogestito, da portare) al Pin Umbrela e rientro a Monte Olimpino per chi intende effettuare solo la prima parte della visita. Seconda visita: alle 13.30 e ritorno a Monte Olimpino alle 17.30. Info: 346/0374211 (spinaverde.it - facebook.com/spinaverde).Durante l’uscita del 27 settembre si potranno scoprire i tipi di fortificazioni campali del complesso del Parco, come erano state costruite e il loro significato bellico e strategico. I punti recuperati dal Parco Spina Verde rappresentano le aree più interessanti dal punto di vista turistico-culturale e sono esemplificativi del vasto sistema di fortificazioni che ancora oggi affiora tra la vegetazione e nei boschi; queste aree sono costantemente mantenute in efficienza dall’ente Parco.
Un po' di storia della Linea Cadorna
La linea di difesa alla frontiera nord O.A.F.N (Organizzazione Avanzata Frontiera Nord), costruita nel corso della Prima guerra mondiale, si estende, nel suo lungo percorso, dalle valli Ossolane ai passi Orobici, attraversando anche il territorio montuoso posto a nord-ovest di Como, territorio oggi compreso nell’area denominata Parco Spina Verde.
La tradizione popolare, nel tempo, ha associato le costruzioni militari realizzate dal 1915 al 1918, al nome del generale che ha sostenuto l’importanza di tali opere e ne ha seguito la realizzazione: Luigi Cadorna. Si è così iniziato a parlare di fortificazioni del Cadorna e, poi, di “Linea Cadorna”.L’altura di Sasso Cavallasca nel Parco Spina Verde è stata fortificata perché domina, sul versante nord-ovest, quello che avrebbe dovuto essere il “campo di battaglia”, il luogo di provenienza delle truppe nemiche, ossia il territorio svizzero a sud di Lugano.
Le fortificazioni di Sasso Cavallasca si raccordano, a sinistra, con i trinceramenti del versante nord-est dell’altura denominata La Colma a San Fermo della Battaglia e, a destra con il sistema fortificatorio di Monte Olimpino, e sono orientate verso il confine svizzero.Queste opere difensive furono costruite secondo le innovate tecniche di fortificazione rese necessarie dall’evoluzione dell’artiglieria in materia di bocche da fuoco, calibri, capacità di tiro, manovrabilità, dirompenza degli esplosivi.
Dalla sua istituzione il Parco ha avuto tra i suoi obiettivi quello di restituire alla popolazione la memoria di queste opere realizzate per la difesa del confine, procedendo per lotti funzionali ogni volta che si è presentata l’opportunità di ottenere un finanziamento.