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Cronaca

Casa Albergo di via Volta, parlano i partecipanti alla gara: "Il bando ha vanificato il progetto"

A poche ore dalla mancata assegnazione del bando per il recupero e rilancio dell'ex Casa Albergo di via Volta - e anche in seguito all'intervista rilasciata qui dall'assessore ai Servizi Sociali, Bruno Magatti - i rappresentanti di tutti i...

A poche ore dalla mancata assegnazione del bando per il recupero e rilancio dell'ex Casa Albergo di via Volta - e anche in seguito all'intervista rilasciata qui dall'assessore ai Servizi Sociali, Bruno Magatti - i rappresentanti di tutti i soggetti che hanno partecipato alla gara hanno diffuso una lunga nota esprimendo le proprie riflessioni. Una presa di posizione a due volti, cioè che di fatto condivide la "filosofia" che stava alla base della proposta comunale ma che, nel contempo, ne ribadisce i "limiti", in particolare relativamente alle "condizioni dettate dal bando che erano tali da disincentivare i consistenti investimenti che il progetto richiedeva e, quindi, rendevano deboli e vani i contenuti progettuali e di innovazione sociale attesi".

Di seguito, pubblichiamo la nota integrale a firma di Mauro Frangi, Patrizio Tambini, Renato Bianchi, Francesca Paini e Fausto Tagliabue.

casa-albergoPrendiamo atto delle valutazioni espresse dalla Commissione Tecnica del Comune di Como a chiusura delle procedure di valutazione del Bando in oggetto.

Non entriamo nel merito del giudizio sul nostro progetto, ma desideriamo esprimere il nostro punto di vista.

Non possiamo, tuttavia, non registrare con dispiacere la distanza che ancora separa gli annunci dalla realtà in materia di coprogettazione tra Amministrazione Pubblica e Imprese Sociali nella nostra città.

Una distanza che è certificata dallo stesso Assessore Magatti nel momento in cui esplicitamente riconosce che “le novità hanno prodotto difficoltà” riferendosi da un lato, ai contenuti della proposta che l’Amministrazione ha messo sin qui in campo e, dall’altro, al “fraintendimento di fondo” che ha improntato l’operato della stessa Commissione. Abbiamo seguito la vicenda relativa alla destinazione d’uso dell’edificio di Via Volta fin dai suoi esordi, senza far mancare il nostro contributo al dibattito pubblico che ha animato la città per diversi mesi.

Dentro tale dibattito abbiamo offerto, anche attraverso iniziative delle nostre associazioni di riferimento, stimoli, proposte, suggerimenti cercando di indicare le strade che, anche sulla base di tante positive esperienze realizzate in Lombardia e nel Paese, avrebbero garantito successo e concretezza alla volontà dichiarata dall’Amministrazione.

Quando il Comune ha pubblicato il Bando di coprogettazione ne abbiamo colto sia le opportunità sociali per la città che gli obiettivi limiti imprenditoriali. Come oggi tutti riconoscono, le condizioni dettate dal bando erano, infatti, tali da disincentivare i consistenti investimenti che il progetto richiedeva e, quindi, rendevano deboli e vani i contenuti progettuali e di innovazione sociale attesi.

Si tratta di difficoltà comprovate dal fatto che, nonostante le attese e benchè diversi enti si siano recati a visitare la struttura, il nostro sia stato l’unico progetto presentato.

Malgrado le condizioni decisamente ostative del bando e consci dei molti limiti in essere, abbiamo comunque scelto di aggregarci per partecipare al bando, mettendo in campo quanto, dati i vincoli e le condizioni, era a nostro avviso possibile esclusivamente per evitare di lasciar cadere nel vuoto un’opportunità per la città.

Ci auguriamo che, quanto affermato dall’Assessore in merito alla volontà di ridare vita alla struttura di Via Volta si traduca in realtà.

Mauro Frangi – presidente Confcooperative Insubria

Patrizio Tambini – presidente cooperativa sociale San Giuseppe, Como

Renato Bianchi – presidente cooperativa sociale Sirio, Como

Francesca Paini – presidente Fondazione G.B. Scalabrini onlus

Fausto Tagliabue – presidente cooperativa sociale Lavoro e Solidarietà

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