Teli di plastica per coprire il terreno inquinato dell'ex Ticosa. C'è anche eternit
Come anticipato l'altro giorno, la bonifica del terreno dell'area ex Ticosa sarà più difficoltosa e lunga del previsto a causa del ritrovamento imprevisto di ulteriori materiali e sostanze inquinanti trovati nel sottosuolo e sulla superficie...
Come anticipato l'altro giorno, la bonifica del terreno dell'area ex Ticosa sarà più difficoltosa e lunga del previsto a causa del ritrovamento imprevisto di ulteriori materiali e sostanze inquinanti trovati nel sottosuolo e sulla superficie dell'area. La ditta che ha vinto l'appalto per la bonifica - Autotrasporti Pensiero Srl di Cairo Montenotte - con un ribasso d'asta del 21% sul milione e 600mila euro messo in gara, ha segnalato, dopo attente analisi e indagini effetuate con il georadar, la presenza di almeno una cisterna nel sottosuolo contenente acquaragia. Questa presenza non era stata contemplata nel piano operativo di bonifica stilato prima della gara d'appalto. Quindi, i costi aggiuntivi per la sua rimozione e bonifica saranno a carico del Comune. Come se non bastasse sono stati scoperti anche cavi e tubazioni sotterranee e, cosa ancora più grave, sono stati rinvenuti circa 300 metri cubi materiali edili, tra cui eternit, scaricati abusivamente sull'area e che erano nascosti dalla boscaglia.
Allertata l'Asl
Le nuove analisi del terreno sono state comunicate ad Asl, ad Arpa Lombardia e alla Provincia. Tutto il terreno circostante è già stato circoscritto e messo in sicurezza (ossia ricoperto con un telo plastico per evitare areotrasporti e dilavamenti). Il Comune, di concerto con l’impresa, sta definendo le operazioni necessarie per la bonifica con Asl e Arpa, i due enti che devono autorizzare gli interventi. “La cisterna è stata rinvenuta a seguito della scarifica dell’asfalto - spiega l’ingegner Rinaldo Marforio che è il direttore dei lavori di bonifica ed è anche il professionista che ha redatto il progetto esecutivo del Pob (progetto operativo di bonifica) - Sono già state fatte le analisi e abbiamo quindi la conferma che il materiale presente è acquaragia. L’area dove è avvenuto il ritrovamento (a ridosso del cimitero) è già stata messa in sicurezza e si stanno ora codificando le operazioni da effettuare con gli enti che devono rilasciare le necessarie autorizzazioni. Le indagini in corso hanno già riguardato oltre il 50% dell’area oggetto della bonifica e per la fine della prossima settimana le avremo quindi completate e avremo un quadro definito sia per quanto riguarda i sottoservizi che per altri eventuali ritrovamenti. Mancano ora soltanto l’areale del parcheggio e quello nei pressi della Santarella, ossia le ultime aree consegnate”.