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Coronavirus

Como e la Lombardia restano in zona arancione scuro fino al 14 marzo

Ma potrebbe essere l'ultima settimana, l'indice Rt continua salire ma per ora è sta scongiurata la zona rossa

Tra delibere regionali e nuovi Dpcm resta sempre più complicato capire come vivere i nostri giorni. Ma l'ipotesi che la Lombardia diventi zona rossa, almeno per ora, è allontanata. La cabina di regia guidata dal Ministro Speranza, dopo aver visto gli indici Rt, quello nazionale è salito all'1,06, ha infatti deciso di non collocare per il momento la nostra Regione in zona rossa. In serata la firma del provvedimento.

Rimangono così valide le disposizioni adottate da Fontana. Il governatore, giocando d'anticipo, ha sottoposto da oggi e sino al 14 marzo tutta la Lombardia in zona arancione rinforzato. Ma i prossimi giorni saranno comuanque decisivi per tutto il Paese. Intanto si inizia a fare l'ipotesi di nuovi inasprimenti e di un coprifuoco anticipato alle 20. Insomma il mese di marzo si fa sempre più complicato e l'andamento delle varianti non lascia spazio a un immediato miglioramento dell'epidemia.

Tutto dipenderà anche dalla compagna vaccinale che al momento non è ancora decollata, come era invece lecito attendersi. A farne le spese è soprattutto la scuola cne senza lezioni in presenza continua a perdere ore di didattica che difficilmente verranno recuperate. Dopo un anno di emergenza sanitaria, ricordiamo che il primo lockdown in Lombardia risale all'8 marzo del 2020, la situazione è ancora drammatica. 

Il bilancio dei decessi in Lombardia

L'analisi della prima fase della pandemia, in termini di eccesso di decessi, è particolarmente pesante per la Lombardia (+111,8%); per le rimanenti regioni del Nord Italia, l'incremento dei morti del periodo compreso tra marzo e maggio 2020, quello della prima terribile ondata, è invece tra il 42% e il 47%; soltanto il Veneto e il Friuli Venezia Giulia hanno un eccesso di decessi più contenuto (+19,4% e +9,0%). 

Dramma Over 80

Il contributo più rilevante all'eccesso dei deceduti nel 2020, rispetto alla media degli anni 2015-2019, è dovuto all'incremento delle morti delle persone con più di 80 anni, un dato che spiega il 76,3% dell'eccesso di mortalità complessivo; in totale sono decedute 486.255 persone dagli 80 anni in su (76.708 in più rispetto al quinquennio precedente). 

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