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Como, il 23 aprile la manifestazione in piazza Verdi: "L'Omofobia uccide"

La testimonianza di Davide: " A Como se vado in giro con il mio compagno mano nella mano sono messo a disagio o deriso"

La notizia è questa: il 23 aprile in piazza Verdi a Como ci sarà una manifestazione contro l'omobitransfobia e avrà inizio alle ore 15. Ma che cos'è poi davvero omobitransfobia? Una parola che sentiamo poche volte e per lo più spaventa che significa (definizione presa dal dizionario Treccani online): Avversione ossessiva per gli omosessuali e l’omosessualità, i transessuali e la transessualità.

Già nel significato c'è tanto da riflettere. Perchè la parola 'ossessiva' rende bene l'idea di questa piaga che si è avviluppata nella società e che, anche se si creca di ignorare o si finge superata viene messa in luce da episodi come quello di Thomas (il ragazzo omosessule di Inverigo preso a sassate) e di Marika (cacciata di casa dai genitori dopo aver detto loro di essere lesbica). La cronaca locale ci riporta in fretta alla realtà che parla di tutto tranne che di tolleranza. Ma non è solo odio contro gli omosessuali: anche le persone trans, bisessuali e genderfluid subiscono discriminazioni sistematiche da parte di una società incapace di accettare ciò che si allontana dal modello cis-etero.

Parliamo con Davide, uno degli organizzatori della manifestazione che ci racconta la sua esperienza. Partendo proprio da cose semplici e quotidiane, come andare in giro per mano a Como con il suo compagno: «Mi fanno sentire a disagio, anche nel fare una cosa così innocua e normale. Ho fatto coming out quando avevo 18 anni. Ma anche prima ho sempre percepito la sensazione di non essere come gli altri. La paura di non essere accettati, i nomignoli come "femminuccia" sono tutte piccole cose che però alla lunga sono violenza psicologica».

Quello che vuole dire Davide è che non bisogna per forza riferirsi solo a casi di eclatanti violenze, di sassate o pestaggi, ma che questa mentalità di odio e avversione, l'omofobia, si manifesta in maniera più subdola ma altrettanto dolorosa per chi la subisce con piccoli gesti o parole insinuate. 

Ultimamente anche i bisessuali, persone che provano attrazione emozionale, sentimentale e/o sessuale nei confronti dei due sessi, sono giudicati perchè tutto viene associato ad un concetto di perversione (derivante per lo più dal mercato del porno) o ulteriore sessualizzazione, che nulla ha a che fare con l'orientamento sessuale di ognuno di noi. 

Continua Davide:«Vengono accettati socialmente solo gli stereotipi della Tv come, ultimamente, Tommaso Zorzi o Alfonso Signorini, perchè visti in un'ottica di intrattenimento e "leggerezza". Nella vita reale non è così e le discriminazioni sono ovunque: dal lavoro all'inserimento sociale».

Il 23 aprile dalle 15 alle 18 in piazza Verdi a Como ci saranno vari interventi, tra cui quello di Thomas e poi verrà lasciato il microfono aperto per un dibattito su varie questioni. Ovviamente, conferma Davide, ci sarà massima attenzione per igiene, distanziamento e utilizzo delle mascherine. 

«Bisogrerebbe- conclude- cominciare a scuola ad affrontare certi argomenti con le dovute competenze e con serenità per arrivare a dare un modello alternativo di società in cui ogni forma di esistenza venga accettata ed incoraggiata. L'omofobia uccide.»

La manifestazione è organizzata da Coordinamento Comasco Contro l'Omofobia e Usd Como.

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